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Archivio di Stato di Firenze

1.1 Diario di Cosimo Prie

Cosimo Prie, tesoriere del principe Cosimo, lo accompagnò nel suo primo viaggio europeo.

Di origini francesi, il padre era giunto a Firenze nel 1589 al seguito della nuova granduchessa Cristina di Lorena. Di lui si conservano anche resoconti dei precedenti viaggi compiuti dal principe nell’Italia settentrionale e centrale nel 1664-65. Prie aveva insomma una sorta di attitudine, sicuramente apprezzata e stimolata dai suoi augusti datori di lavoro e protettori, per questo genere, che interpreta, come testimoniano i suoi scritti, più con la precisione e la minuziosità del contabile che con la vocazione del letterato, con risultati notevoli riguardo all’esattezza del racconto e all’aderenza ai fatti narrati, meno felici riaguardo alla piacevolezza della lettura.

Il diario di Prie – che il confronto con gli altri numerosi documenti di suo pugno esistenti nell’archivio mediceo ha permesso di identificare come autografo – è però particolarmente importante, in quanto testimonia con precisione i numerosi acquisti di opere d’arte, oggetti esotici, stampe e libri effettuati soprattutto ad Amsterdam dal principe Cosimo, come la spettacolare raccolta di disegni e carte di luoghi delle Indie occidentali e orientali esposta poi nella villa di Castello e conservata oggi nella Biblioteca Medicea Laurenziana.


Estratti dal diario di Prie relativi al soggiorno ad Amsterdam (ASFi, Mediceo del principato, 6384)

(c. 105r) Martedi addì 20 detto in Amsterdam
In questa mattina si trovò il tempo nuvoloso con nebbia fredda penetrante solita di questa città; Sua Altezza si svegliò doppo le 13 ore e, vestita da città, col ferraiolo fu à sentir messa nella stanza dell’anticamera. Finita la messa fece intendere dal signore cavaliere Dante
[di Castiglione, primo gentiluomo di camera; ndr] a quei signori come Sua Altezza godeva di andar sola passeggiando la città per essere meno osservata, e che essi fossero andati da per loro e, se si volevano trovarsi ne luoghi dove Sua Altezza voleva capitare, potevano farlo per altra strada. E chiamato il signore Pietro Blaeu et il signore Feroni ad assistere e condur l'Altezza Sua insieme con il signore cavaliere Dante, e così privatissimamente il signore Principe uscì di casa.

(c. 105v) [...] Sua Altezza si condusse alla Ammiralità dove poté pienamente sodisfarsi di tutte le cose et appartenenze di quel logo, ove bene apparisce la potenza di quelle Provincie. Questa è una grossa Isolotta tutta piena di fabbriche che riguardano il pubblico servizio, quasi che separata dall’aggregato della Città et unita alla medesima co’ l mezzo d’un lungo ponte. Le acque che la circondano sono quelle del Zuiderzee, divise da vasti ricinti di steccaia di legname dentro a' quali è solamente lecito ricoverarsi alle navi di conto pubblico, e di nessuna privata appartenenza, onde vi si veddero quaranta delle maggiori navi da guerra che anno servito a' gli ultimi combattimenti con l'Inghilterra tutte disarmate [...]

(c. 108r) [...] facendo passare in camera il Blaeu si trattenne a passar seco in discorsi la veglia, havendo comprato per suo mezzo una bella partita di carte disegnate a mano e miniate raramente, che mostrano la pianta di diversi posti, città, fortezze e coste dell’India Orientale et Occidentale, che sono singulari in Europa, e dal mercante ove si era trasferito il giorno un numero di galanterie d’India come figure, vesti, instrumenti, vasi, erbe e droghe preziose di quelle parti.