Uno dei principali settori a sollecitare l’invio di osservatori competenti e interessati al di là delle Alpi rimaneva senza dubbio quello tradizionale dell’architettura e ingegneria militare, che resta invece in secondo piano nel viaggio di Pietro Guerrini. Per questo ambito il principale paese di riferimento era rappresentato, all’epoca di Cosimo III, dalla Francia; gli inviati erano di solito giovani militari dotati di una specifica istruzione tecnica ancora da completare e affinare, che potevano trovare temporaneamente collocazione in qualche reggimento al servizio del Re Cristianissimo, ma allo stesso tempo venivano anche sovvenzionati sotto varie forme dal Granduca e mantenevano uno stretto contatto epistolare con lui stesso e coi suoi segretari, in attesa di esser richiamati a un impiego stabile in Toscana, nel caso che questo apprendistato fosse stato giudicato positivamente.
È il caso dei viaggi effettuati attraverso Francia, Fiandre e Olanda tra il 1692 e il 1696 da Benedetto Guerrini, fratello minore di Pietro.
I viaggi europei di Benedetto, intervallati da una militanza negli eserciti del re di Francia nelle Fiandre, si svolsero al solito sotto l’egida granducale, col doppio scopo di completare la sua preparazione di militare e tecnico e di raccogliere e inviare a Firenze informazioni e disegni: come quel “carretto fatto a tre rote” che il Granduca fece costruire e inviare a Livorno per sperimentarne l’efficacia in occasione dei lavori di “riempimento e terrapieno del baluardo nuovo” della fortezza; o come le osservazioni fatte ad Amsterdam nell’aprile 1696, quando si accingeva ormai a far ritorno a Firenze, riguardo alla “fabbrica dei vascelli” e allo stupefacente numero di “macchine” esistenti, “cioè seghe a vento, mulini a olio, fabbriche di carta, gualchiere per i panni”, cui seguiva il riconoscimento dell’ingegnosità dei tecnici e inventori olandesi e dell’utilità che ne derivava: «ànno ora trovato un istromento per votare le barche di terra che cavano dal porto e da’ canali… Non vogliono che si veda, ma però ò veduto qualche cosa; è veramente cosa bella e si potrebbe adattare a molte cose».
Benedetto Guerrini, disegni di fortificazioni, schemi di battaglie e linee militari nel territorio tra Francia e Belgio, 1693-1695 (ASFi, Mediceo del principato, 4829, 4831)
Rientrato in Toscana verso la metà del 1696, Benedetto Guerrini fu sergente maggiore delle truppe granducali nella piazza di Portoferraio e quindi tenente colonnello in quella di Livorno. Infine, con una patente del 16 giugno 1713 fu promosso al grado di Maestro di campo (lo stesso già ricoperto in passato dal padre Dionigi, anch’egli reputato tecnico militare) e nominato governatore militare di Pitigliano e Sorano, in Maremma, posto che occupò fino alla morte, avvenuta attorno al 1719.
Di lui si conserva un bellissimo atlante di piante e disegni relativi a suoi progetti di accrescimento delle fortificazioni di Livorno, datato 4 giugno 1703 e redatto, com’egli spiega nell’introduzione, su incarico dello stesso granduca Cosimo III. Nella relazione annessa ai disegni, Guerrini rende esplicite le ragioni del suo progetto, facendo precise comparazioni con altre città portuali europee (in particolare Anversa) che aveva avuto modo di osservare direttamente nei suoi viaggi.
Benedetto Guerrini, Atlante di disegni e progetti per l’ingrandimento del porto e fortificazioni di Livorno, 1703 (ASFi, Miscellanea medicea, 716)