Nel 1682, dopo il primo difficile decennio di regno, marcato da tentativi di riassetto dell’obsoleto apparato istituzionale e burocratico dello Stato e da una perdurante e sempre più acuta situazione di depressione economica, specialmente nel tradizionale settore manifatturiero, il granduca Cosimo III de’ Medici, presa coscienza del ritardo ormai accumulato dalle strutture tecnologiche e produttive della Toscana rispetto ai più dinamici e avanzati paesi europei dell’epoca – Olanda, Francia, Inghilterra, ma anche Germania – decide di tentare la carta dell’innovazione. Nasce così in particolare il progetto
di mandar fuora un soggetto di spirito e di capacità, che scorrendo per le provincie più culte d’Europa riconosca et osservi quanto le altre nazioni abbiano d’industrioso e di singolare in ogni genere di fabbrica, o sia civile o militare, ma specialmente d’operazioni meccaniche, edifizzi, macchine e strumenti ordinati al governo e maneggio delle acque o correnti o stagnanti. |
Il prescelto per questo viaggio, Pietro Guerrini, è un giovane tecnico e disegnatore fiorentino, membro di una famiglia di fresco inserimento cittadino originaria di Marradi, nella periferica Romagna toscana, che aveva riposto tutte le sue chances di ascesa economica e sociale nell’impiego nei quadri della burocrazia tecnica e militare granducale.
Durante i quasi quattro anni di durata del viaggio, totalmente finanziato dal granduca e pianificato attraverso una dettagliata Istruzione predisposta alla partenza sul modello di quelle impartite agli ambasciatori all’inizio delle missioni diplomatiche, Pietro Guerrini corrisponde regolarmente con Cosimo III attraverso uno dei suoi più stretti segretari, Apollonio Bassetti, allegando spesso alle lettere dettagliati disegni tecnici delle macchine, strumenti, edifici e strutture osservati.
Il viaggio compiuto da Guerrini non è certo un caso unico: nei decenni compresi tra la seconda metà del Seicento e gli inizi del Settecento, è in atto una vera e propria politica granducale che mira a favorire i viaggi in Europa di giovani promettenti nelle più svariate branche della scienza e della tecnica (ma ancor più in generale, della cultura) come completamento della loro istruzione e per allacciare contatti coi più avanzati ambienti internazionali.
Fortunatamente, nel caso di Guerrini questa documentazione – lettere originali e disegni, minute delle risposte del Bassetti – è giunta a noi praticamente completa, conservata nell’Archivio di Stato di Firenze, all’interno del grande fondo Mediceo del Principato (filza n. 6390).
Si tratta di un insieme di straordinario interesse, che documenta, nei loro particolari tecnici, edifici, macchinari, strumenti per la regimazione e il controllo delle acque e per l’utilizzazione dell’energia idrica ai fini dei più svariati scopi industriali, civili e militari, che il nostro viaggiatore aveva avuto modo di osservare attentamente nel corso del suo viaggio, e che lo avevano colpito per l’ingegnosità, la funzionalità e le soluzioni tecniche innovative adottate.
A differenza dei tradizionali “Teatri di macchine”, che disegnavano fin dal Medioevo i parti ingegnosi, ma spesso improbabili quanto a possibilità applicative, di inventori e architetti, in questo caso si tratta, salvo qualche sporadica eccezione, di strutture colte nel pieno del loro concreto funzionamento. Un’esigenza che evoca già il concetto di “scienza utile” proprio del successivo “Secolo dei Lumi”.
Libretto di entrate e spese di viaggio di Pietro Guerrini
Su questo libretto di piccole dimensioni, rimasto nell'archivio di famiglia (ASFi, Marzi Medici, Tempi, Vettori, 344, ins. 42), Pietro Guerrini registrò puntigliosamente, durante l’intero arco del viaggio, tutte le spese “alla giornata”, anche le più minute, oltre alle somme di denaro ricevute nelle varie località toccate grazie alle lettere di credito emesse dalla segreteria granducale.
Da esso risulta che il granduca investì per il viaggio oltre 2.500 scudi: la cifra non indica tuttavia il costo complessivo, in quanto in molte e importanti tappe – ad esempio a Parigi – Guerrini fu ospitato e spesato in tutto o in parte direttamente dai residenti o rappresentanti diplomatici toscani in loco, e tali spese non risultano dal suo giornale.
In appendice a queste registrazioni, il nostro viaggiatore compilò anche una “memoria” dei nomi delle località nelle quali aveva pernottato, che malgrado qualche lacuna è per noi di grande interesse per la ricostruzione dell’esatto itinerario seguito.
Riferimenti bibliografici
Francesco Martelli (a cura di), Il viaggio in Europa di Pietro Guerrini (1682-1686). Edizione della corrispondenza e dei disegni di un inviato di Cosimo III dei Medici, Firenze, Leo S. Olschki, 2005.
Lo straordinario e compatto corpus documentario costituito dalle carte relative al viaggio europeo di Pietro Guerrini è stato pubblicato integralmente nel 2005: in trascrizione le lettere, in fotoriproduzione a colori i disegni, allo scopo di valorizzare e mettere pienamente a disposizione degli studiosi un materiale unico e inedito, dalle valenze davvero molteplici, che dall’ambito toscano dell’esigenza di una più avvertita ricostruzione dei decenni di governo di Cosimo III – un’epoca, non dimentichiamolo, già così prossima agli esordi della luminosa stagione riformatrice lorenese – si allargano alla storia della scienza, della tecnica e dell’economia italiane ed europee.