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Archivio di Stato di Firenze

Il Mediterraneo e l'Europa nelle carte nautiche

    ASFi, Carte nautiche, 17, p. 3 (dettaglio). La collezione di carte nautiche dell’Archivio di Stato di Firenze rappresenta un insieme della migliore produzione dei più famosi cartografi dal primo Trecento alla metà del Seicento.
La raccolta si formò­ nella seconda metà del XIX secolo, a seguito della fondazione dell’Archivio fiorentino, allorché tutte le carte nautiche sparse negli importanti fondi che in esso pervennero furono riunite per esigenze di conservazione. Alcune provenivano dall’archivio Diplomatico e appartenevano in origine a conventi come S. Frediano in Cestello o alla badia di S. Maria di Vallombrosa. Il prezioso Atlante nautico faceva parte dell’archivio mediceo, mentre la carta di Gabriel de Vallsecha apparteneva alle Carte strozziane. Altre carte infine furono acquisite dall’Archivio di Stato sul mercato antiquario negli ultimi decenni del XIX secolo.
Dal 2015 circa questo materiale è entrato a far parte del patrimonio digitalizzato online dell'Istituto ed è consultabile sul portale denominato PAD (Progetto Archivi Digitalizzati), al quale rimandiamo per la fruizione delle immagini.

 

Carta nautica del mar Mediterraneo dallo stretto di Gibilterra al mar d’Azov, 1449

L'autore di questa carta, Gabriel de Vallsecha, nacque a Barcellona ma si affermò come cartografo e commerciante a Maiorca.
Sebbene il suo stile fosse conforme alla tradizionale scuola cartografica di quest'area, egli adottò alcune innovazioni cartografiche più contemporanee, mutuandole dall'Italia, dal Portogallo e da altri paesi, come ad esempio l'omogeneizzazione della scala tra Mediterraneo e Atlantico.

ASFi, Carte nautiche, 22.

 

Atlante nautico (sec. XVI, prima metà)

La carta dell’Atlante nautico che raffigura l’Europa è databile in un periodo compreso fra il 1530 e il 1535 ed è riconducibile al contesto culturale in cui fu attivo Lopo Homem.
Quest'ultimo fu un cartografo portoghese la cui produzione si legò fortemente alla concezione tolemaica, secondo una tendenza assai diffusa in questa fase di grandi scoperte geografiche, interpretabile come legata all'effetto rassicurante che la visione dell'universo e la misurazione del globo proposte da Tolomeo riscuotevano in un numero di lettori di carte sempre crescente.
Anche il nostro cartografo iscrisse la sua opera nel solco di questa tradizione; tradizione che riuscì a mettere in moto quel progresso tecnico e scientifico dal quale sarebbe nata la geocartografia nautica.

ASFi, Carte nautiche, 17.

 

La carta del Mediterraneo di Jacopo Russo, 1520

L’opera presenta una gran quantità di elementi fantasiosi e riccamente colorati, non strettamente utili per la navigazione ma di grande impatto visivo per la bellezza dei decori. Tra questi è da notare sulla sinistra al centro, di più grandi dimensioni, una Madonna con Bambino e il globo crucigero, una sfera sulla cui cima è apposta una croce, elemento spesso aggiunto nelle carte nautiche per favorire la protezione ai naviganti.
La mappa fornisce indicazioni utili non solo alla navigazione, ma anche allo studio degli insediamenti, delle risorse, degli usi e dei costumi.

ASFi, Carte nautiche, 12.

 

Carta nautica del mar Mediterraneo dall’Atlantico al mar d’Azov, 1592

Questa carta fu realizzata da Reinaut B. de Ferrieros e da Matheus Prunes. Quest'ultimo, membro di una famiglia di cartografi maiorchina attiva sino al 1631, svolse la sua attività nella seconda metà del XVI secolo a Maiorca in stretta collaborazione con Ferrieros, a sua volta maiorchino.
Le sue mappe di distinguono per il disegno fine, la cromaticità rosso e blu e la sobrietà delle decorazioni.

ASFi, Carte nautiche, 14.