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Archivio di Stato di Firenze

Moda a palazzo in età moderna

Il progetto nasce dalla volontà di individuare e valorizzare le fonti conservate presso l’Archivio di Stato di Firenze, utili per lo studio della moda alla corte granducale toscana in età moderna. Lo scopo è quello di fotografare lo stile nel vestire che contraddistingueva sia l’aristocrazia di corte sia – soprattutto per l’epoca lorenese – l’entourage di servitori e cortigiani, nonché di evidenziare le tendenze e i gusti riguardanti le stoffe, i tessuti, i colori e, in definitiva, di cogliere l’evoluzione dell’abbigliamento “cortigiano” nel lungo periodo.

Sono stati presi in considerazione due significativi fondi: Guardaroba medicea e Imperiale e Real Corte. Essi comprendono la documentazione prodotta dagli uffici che si occupavano della gestione dei beni mobili di pertinenza della Corte medicea (dagli anni Ottanta del XV sec. fino al 1737) e di quella dei Lorena (dall’arrivo a Firenze del Granduca Pietro Leopoldo, nel 1765, fino all’annessione dello Stato toscano al Regno d’Italia).

L’analisi dei capi d’abbigliamento nella loro articolazione/combinazione ha prodotto un vero e proprio glossario che testimonia l’evoluzione delle denominazioni e del lessico usato dalla moda, aprendo nuovi approcci all’arricchimento della ricerca linguistica e terminologica, fino all’evidenza di varianti di uso locale. Anche per i tessuti è stato possibile elaborare un vasto glossario che suggerisce ampi approfondimenti da estendersi ai materiali, alle lavorazioni e alle provenienze geografiche. Tra i molti aspetti meritevoli d’attenzione ci sono le manifatture coinvolte, da studiarsi incrociando anche altre fonti di carattere amministrativo/fiscale (per es. i decimari), nel tentativo di individuarne le differenti tipologie domestico/familiari, di bottega, la dimensione commerciale, la formalizzazione del rapporto con la Corte mediante commesse/contratti, le quantità e le statistiche del lavoro svolto per la Committenza non solo in termini di nuova produzione dei capi ma anche degli interventi di correzione / riparazione. Non meno importante il possibile approfondimento della dimensione del lavoro svolto nei monasteri, soprattutto nell’arte del ricamo.

Tra i materiali e le lavorazioni, particolare interesse è dato alla cuoieria e dalla lavorazione delle pelli e pellicceria (ampiamente rappresentata dall’utilizzo di pellicce animali di vaio, castoro, lupo cerviero, zibellino, ma anche pelle di cane) importanti realizzazioni dell’artigianato locale insieme al relativo commercio. Dato il pregio di alcuni capi d’abbigliamento e materiali sarebbe interessante studiare la pratica del “riuso” ed i passaggi di guardaroba tra i vari membri della famiglia reale e tra i cortigiani. Vasta anche la testimonianza relativa alla composizione dei corredi in generale e a quelli dei neonati e degli infanti in particolare.

Oltre ai capi principali, meritano uno studio a sé i tanti accessori emersi nelle carte, ovvero guanti, cappelli, borse, cinture, foderi, calzature, insieme alla loro contestualizzazione/combinazione con gli altri capi d’abbigliamento. Non meno importanti i dettagli della passamaneria e relativa lavorazione con i vari tipi di applicazioni sugli abiti e sugli accessori; stessa cosa dicasi per il trucco e parrucco e per i trattamenti di toeletta.

Le consistenze del patrimonio archivistico oggetto di tale indagine sono le seguenti:

I. Fondo Guardaroba medicea, 1482-1769, consistente complessivamente di 98 unità archivistiche, così articolate:

  • Guardaroba delle robe fabbricate: Libri di “vestiri”, 1560-1733, 40 registri
  • Inventari di vestiario e ricordini da camera, 1560-1733, 15 registri
  • Guardaroba del taglio: Memoriale dei manifattori, 1482-1769, 43 registri

records descritti: 6.559

II. Fondo Imperiale e Real Corte, Guardaroba generale, 1793-1859, consistente complessivamente 110 unità archivistiche, così articolate:

Guardaroba generale:

  • Filze di affari della Real Corte, 1817, 1 filza
  • II. e RR. Camere: giustificazioni, 1833-1850, 3 registri
  • Inventari di corredi e biancheria, 1793-1850, 4 registri
  • Registri del Fondaco Vestiario, 1831-1852, 22 registri
  • Registri di entrata e uscita di materie prime per lavori, 1853-1859, 7 registri
  • Disegni, s.d.,  73 tavole (bozzetti acquerellati raffiguranti divise e livree)

records descritti: 1.027

Il progetto è stato avviato nell'ambito della Programmazione triennale Lavori pubblici per il periodo 2019-2021 e proseguito con finanziamenti di istituto.

Dopo una prima fase di studio, analisi e selezione dei documenti, è stata elaborata una scheda di raccolta dati dai funzionari responsabili dei due fondi, Paola Conti e Fabio D’Angelo. La rilevazione dei dati è stata affidata agli archivisti professionisti Roberto Baglioni e Gaia Baglioni. Allo stesso tempo è stata avviata una campagna di schedatura, digitalizzazione e pubblicazione nella digital library di istituto dei documenti, a cura di Francesca Fiori, dei suddetti archivisti e del fotografo Giovanni Piccolino Boniforti.

Istruzioni per la ricerca

La ricerca può essere condotta a partire dalla segnatura archivistica, o dalla data, oppure dall'elemento che si sta cercando (nominativo della persona, tipo di capo di abbigliamento, tessuto o tipo di lavorazione eccetera). A seconda dei campi, è possibile inserire un termine di ricerca libera o un termine tratto da un vocabolario controllato. Se non si inserisce alcun elemento, cliccando sul comando Cerca verrà visualizzata l'intera banca dati. In ogni momento potrà essere utile un confronto con il Glossario.