L’internamento libero a Montemurlo e Montepiano
Nel settembre del 1942 un gruppo di giovani studentesse e studenti dell’Accademia commerciale di Lubiana di età compresa tra i 17 e i 19 anni fu trasferito dalle carceri di Ancona nei comuni di Montemurlo e Montepiano di Vernio [Fig. 1]. Nonostante l’insufficienza di prove, erano stati tutti segnalati dall’Alto Commissariato di Lubiana al Ministero dell’Interno per aver svolto propaganda anti-italiana e per aver raccolto oblazioni a favore dell’Osvobodilna fronta slovenskega naroda, il Fronte di Liberazione del Popolo Sloveno, motivi per i quali venivano proposti per l’internamento. Si trattava di Stanislava Brajnik e Danica Kompare internate a Montemurlo, e di Slavko Cvelbar, Janez (Giovanni) Kosak e dei fratelli Desanka e Francesco Majcen internati a Montepiano. Danica e Stanislava chiesero alla Questura di Firenze di poter raggiungere i compagni a Montepiano per poter studiare insieme a loro [Fig. 2], ma sembrano essere rimaste a Montemurlo fino alla revoca del loro provvedimento di internamento nella primavera del 1943.
In particolare, il fascicolo personale di Janez Kosak mette in luce che, contravvenendo alle prescrizioni sull’internamento libero che proibivano agli internati di stabilire relazioni con la popolazione locale [Fig. 3], alcuni degli internati entrarono in contatto con gli abitanti dei luoghi in cui furono costretti a vivere. In quanto minorenne, Janez fu inizialmente esentato dall’osservanza di tali regole, ma dall’intensa attività di sorveglianza effettuata dai carabinieri emerse la sua frequentazione con alcuni cittadini di Montepiano. Non rispettando l’orario del coprifuoco, nell’ottobre del 1942 fu trovato dai carabinieri a casa di un “sarto del luogo”, in compagnia “di giovinotti del luogo e di alcune ragazze che dicansi di dubbia moralità”. Nel verbale dei carabinieri, una di queste viene indicata come la fidanzata del Kosak, il quale si sarebbe servito della ragazza per comunicare con altri internati nella zona in cambio di regali. Inoltre, dagli accertamenti risultò che il Kosak era solito spostarsi a Barberino del Mugello per incontrare un altro internato, motivo per il quale fu allontanato e internato nel comune di Reggello.