L’internamento libero a Borgo San Lorenzo
Tra fine agosto e ottobre 1942 arrivarono a Borgo San Lorenzo, e più precisamente nella frazione di Ronta, alcuni internati: Nevenka Dejanovic ed Eugenio Krstulovic, dall’isola di Veglia (Krk), rispettivamente moglie e marito; la sedicenne Franiza Susanj da Castua; Giovanni Sleico da Trieste e Giovanni Gerzelli. Gli internati liberi, per mancanza di alloggi nel comune, furono internati nella pensione Ponterosso [Fig. 1].
I coniugi Krstulovic, insegnanti di disegno e calligrafia (lui) e di geografia (lei), arrivarono a Ronta con il figlio di appena un anno. Erano stati segnalati dalla Prefettura di Fiume per i loro accesi sentimenti comunisti e per aver svolto propaganda a favore dei partigiani croati. Invece, la sedicenne Franiza Susanj fu internata a Ronta per essersi allontanata dal campo di concentramento in cui era stata portata in seguito ai rastrellamenti nei territori jugoslavi annessi all’Italia [Fig. 2]. A giugno del 1943 chiese di essere spostata a Vaglia, sempre nella provincia di Firenze, dove aveva trovato lavoro come domestica presso una famiglia del posto [Fig. 3], ma risulta essersi allontanata “per ignota destinazione” da Borgo San Lorenzo solo a gennaio 1944.
Mentre di Giovanni Gerzelli non disponiamo di ulteriori notizie, sappiamo che Giovanni Sleico fu proposto per l’internamento in un comune della provincia di Firenze perché “notoriamente conosciuto per i suoi sentimenti antitaliani”, sebbene la Prefettura avesse ribadito che questi non aveva dato luogo a specifici rimarchi in linea politica [Fig. 4].
Anche se non si trovano tracce all’Archivio di Stato di Firenze, risultano internati l’ebrea Seline Dukas Wollemberg di Salisburgo e l’ebrea greca Edvige Levi (si veda annapizzuti.it), rispettivamente a Borgo San Lorenzo e a Ronta.