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Archivio di Stato di Firenze

Reggello

L’internamento libero a Reggello

Il 29 ottobre 1943, Janez Kosak [Fig. 1], in qualità di internato libero, fu trasferito da Montepiano a Reggello, sebbene avesse “chiesto perdono” alla Questura di Firenze con una lettera sgrammaticata, tentando di giustificare il mancato rispetto delle regole di internamento per via della sua giovane età [Fig. 2].
Poco prima era stato inviato a Reggello anche Milos Lokar, un altro giovane di Lubiana. Egli nel maggio del 1942 era stato segnalato come “professante comunista”, motivo per il quale era stato mandato nella colonia di confino politico di Ventotene. Per via delle precarie condizioni di salute, Lokar chiese e ottenne dal Ministero dell’Interno lo spostamento in un comune di internamento libero. Già durante il confino a Ventotene aveva chiesto alla Questura di Firenze la possibilità di corrispondere con Tatiana Zalatiel, una ragazza di Lubiana alla quale Milos sembrava essere legato sentimentalmente. Tuttavia, la sua istanza non fu accolta, non trattandosi della “fidanzata ufficiale”. Al contrario, la Questura di Lubiana concesse a Tatiana di scrivere a Milos. Nelle tante lettere, scritte in uno sgangherato italiano (probabilmente per aggirare più facilmente la censura della posta), Tatiana non solo informava Milos della vita a Lubiana e chiedeva aggiornamenti sulle sue condizioni, ma gli confidava i suoi sentimenti [Fig. 3].
Janez Kosak e Milos Lokar non furono i soli internati a Reggello. Da una lettera del Podestà indirizzata alla Questura di Firenze sappiamo che c’erano anche gli inglesi Giorgio Cooke con la figlia Angela, e l’ebreo apolide Haim Rosenfeld. In particolare, nel luglio del 1943, il Podestà di Reggello lamentava la “eccessiva intimità di relazione fra taluni internati civili qui residenti e la popolazione, specie gli elementi giovanili maschili e femminili, relazioni che si ritengono fuori luogo in questo particolare momento politico”. Per questi motivi, chiedeva alla Questura di Firenze il trasferimento dei cinque internati liberi in un altro comune. Mentre Milos Lokar morì di tubercolosi il 13 ottobre 1943 all’ospedale di Figline Val D’Arno, Haim Rosenfeld e Giorgio Cooke furono internati nel campo di concentramento di Bagno a Ripoli, Janez Kosak in quello di Rovezzano, mentre Angiolina Cooke fu portata in carcere a Firenze in attesa di essere trasferita in un campo di concentramento femminile [Figg. 4-5].