L’internamento libero a Figline Valdarno e Rignano sull’Arno
Nel settembre del 1942 l’Alto Commissariato per la provincia di Lubiana segnalava la necessità di internare e allontanare dalla zona Vladimiro Trampuz, medico specialista in ostetricia e ginecologia, e Giuseppe Spacapan, impiegato di banca. Il primo era stato segnalato da “varie fonti confidenziali” come comunista, facente parte di un gruppo culturale che segretamente effettuava attività di propaganda in favore del movimento di insurrezione sloveno [Fig. 1]. Il secondo, descritto come “elemento molto infido”, oltre ad essere classificato come comunista, era stato precedentemente condannato a otto mesi di reclusione dal Tribunale di guerra per aver offeso un militare italiano.
Entrambi arrivarono prima a Figline Valdarno e poi a Rignano sull’Arno come internati liberi. Tuttavia, il Trampuz chiese di potersi recare a Figline per esercitare la sua professione di medico, anche a titolo gratuito, presso l’ospedale Serristori [Fig. 2]. Questa possibilità gli fu negata dal Podestà di Figline, il quale rispose che “la di lui presenza […] non riuscirebbe gradita” [Fig. 3].
Entrambi furono spesso segnalati dai cittadini, dal podestà e dalle autorità di pubblica sicurezza per aver instaurato rapporti con la popolazione locale, da questi intrattenuta “con discorsi non consoni alla loro posizione di internati”. In particolare, il Trampuz aveva destato sospetto per la sua amicizia con il farmacista del paese e per aver prestato assistenza medica alla figlia del comandante della locale stazione dei carabinieri, tanto da suscitare l’intervento della Federazione dei fasci di combattimento di Firenze, che ora dubitava della capacità delle forze dell’ordine [Fig. 4]. In un’altra occasione, sempre il Trampuz era stato segnalato da due giovani donne di Rignano perché in possesso di una macchina fotografica con la quale era stato visto effettuare delle fotografie panoramiche nelle campagne limitrofe. Le accuse però furono smentite dall’indagine dei carabinieri, che rilevarono che si trattava di un microscopio, avuto in prestito dal farmacista del paese per studi di botanica su piante e fiori [Fig. 5].
Mentre Trampuz risulta essersi allontanato per ignota destinazione nell’ottobre del 1943, nello stesso periodo Spacapan fu allontanato da Rignano e inviato prima a Montespertoli (Firenze) e poi al campo di concentramento di Rovezzano [Fig. 6]. Qui fu impiegato per lavori di traduzione dal comando tedesco [Fig. 7].
A Rignano, per un breve periodo da luglio 1943, risultano inoltre internati anche Antonio Purkat e Francesco Rozman, entrambi di Lubiana. Erano arrivati da Bettole (Piacenza), da dove erano stati allontanati per alcuni screzi con un altro gruppo di internati liberi nel paese, ma a settembre dello stesso anno, la questura di Firenze ne segnalò l’allontanamento arbitrario per ignota destinazione.