L’internamento libero a Barberino di Mugello
Da luglio 1942 risulta essere internata a Barberino di Mugello la famiglia Marcelia, composta dai coniugi Antonio e Maria Mladenic, rispettivamente di settantatrè e sessantadue anni, con i nipoti Nevenka (dodici anni), Sava (undici anni), Vera (otto anni) e Tommaso (quattro anni) [Fig. 1]. Poco sappiamo di loro, se non che furono rimpatriati alla fine di dicembre del 1943, anche su richiesta del Comune di Barberino del Mugello che confermò alla Questura di Firenze che si trattava di “persone che in verità mai [avevano] dato motivo a richiami di sorta” [Fig. 2].
Dall’autunno del 1942, un altro internato da Lubiana, già internato nel campo di concentramento di Gonars (Friuli-Venezia Giulia), giunse a Barberino di Mugello [Figg. 3-4]. Si trattava, ancora una volta, di uno studente dell’Accademia commerciale di Lubiana, sospettato di sostenere l’Osvobodilna fronta slovenskega naroda, il Fronte di Liberazione del Popolo Sloveno. “Ritenendo che oltre un anno di internamento [fosse] stato sufficiente a farlo ricredere di eventuali atteggiamenti contrari [all’Italia]”, l’Alto Commissario per la Provincia di Lubiana lo prosciolse dal provvedimento di internamento libero circa un anno dopo, nel luglio del 1943.