Nel 1905 l’architetto Cesare Bazzani (1873-1930) vinse il concorso indetto nel 1902 per la progettazione della Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze, per i cui lavori fu istituito in seno al Genio civile un ufficio speciale deputato a sovraintenderli. Secondo le istruzioni della politica post risorgimentale di esaltazione delle glorie patrie, Bazzani inserì nell’esecutivo del progetto una Tribuna dedicata a Dante Alighieri in forma di rotonda, al “piano dei Musei”, uno degli spazi “nobili” in cui attualmente la Biblioteca ospita conferenze ed eventi espositivi: fu il primo corpo dell'edificio ad essere completato e inaugurato nel 1929, dopo che il primo conflitto mondiale aveva imposto una lunga interruzione dei lavori.
I disegni mostrano la silhouette della presunta immagine del Poeta, con il ben noto profilo aquilino, il copricapo di nobiluomo del '300 e il serto di alloro, simbolo della gloria poetica.
La relazione fa invece riferimento ai lavori della Fonderia artistica Gusmano Vignali, incaricata della fusione degli elementi in bronzo della Tribuna, e contiene un'informazione interessante circa il reimpiego di materiale bellico nemico: «però il Vignali possiede un cannoncino austriaco – che garantisce austriaco, e del quale si potrebbe avere dal comandante del 19° anche la storia della cattura dello stesso – ed ha promesso di usarlo per la fusione tanto del busto che della corona».