Il centenario novecentesco della nascita di Dante si incentrò a Firenze su tre eventi: un congresso internazionale e due mostre dedicate al poeta, una alla Biblioteca Nazionale Centrale e l'altra alla Certosa del Galluzzo, nel piano terreno del Palatium voluto nel Trecento dal fondatore Niccolò Acciaioli. L'allestimento della mostra al Galluzzo, dal titolo “Firenze ai tempi di Dante”, fu affidato all'architetto fiorentino Leonardo Savioli (1917-1982), di cui è possibile ricostruire il progetto espositivo grazie ai materiali del suo archivio conservati nel nostro Istituto.
Attraverso un'attenta contaminazione fra grafica, arte e architettura, Savioli tracciò un percorso innovativo, plastico e sperimentale, capace di far dialogare gli oltre 200 pezzi esposti, non tutti in originale, comprendenti materiali di vario genere (sculture, bassorilievi, dipinti, codici, monete, documenti, armi, oggetti d’uso quotidiano) e di varia provenienza (dal Museo del Bargello allo Stibbert, dall’Archivio di Stato alla Biblioteca Nazionale).