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Archivio di Stato di Firenze

L'impegno politico

L’impegno attivo del poeta nella politica fiorentina può essere, sulla base delle fonti disponibili, diviso in tre periodi.

  • Il primo periodo che va dal 1290 circa, ovvero da quando Dante compie i 25 anni, età minima richiesta dagli Statuti comunali per entrare nel Consiglio del podestà, al giugno 1296. Questo periodo è caratterizzato da poche attestazioni documentarie, lacunose e di difficile datazione. Gli unici documenti certi sono costituiti da un intervento, il 14 dicembre 1295, in un consiglio di savi convocato dal Capitano del popolo sulle modalità di elezione dei priori e un altro intervento, il 5 giugno 1296, nel Consiglio dei Cento, in cui Dante approva cumulativamente tutte le proposte presentate dal Capitano del Popolo (immagine n. 13).
     
  • Per il periodo luglio 1296-maggio 1300, a causa di una lacuna nella più importante fonte documentaria disponibile, ovvero i verbali riassuntivi delle sedute consiliari (detti Libri fabarum per via del modo di procedere alla votazione dei provvedimenti utilizzando appunto delle fave, bianche e nere). Tuttavia, grazie ad altri documenti, in questo periodo possiamo collocare due eventi: l’iscrizione di Dante, nel 1297 circa, all’Arte dei Medici e Speziali (immagine n. 14) e la sua spedizione, il 7 maggio 1300, a San Gimignano come ambasciatore di Firenze per il rinnovo della Lega guelfa toscana (immagine n. 15), missione che aveva lo scopo di rinsaldare i legami tra le città toscane per far fronte alle ormai scoperte mire espansionistiche di papa Bonifacio VIII.
    Di questi due eventi, quello di gran lunga più importante per lo sviluppo della carriera politica del poeta, fu indubbiamente l’iscrizione all’Arte: infatti, in seguito all’approvazione degli Ordinamenti di Giustizia del 1293-1295 – con i quali la parte popolare estromise dal governo i cosiddetti magnati, ossia i rappresentanti delle più importanti famiglie dell’aristocrazia cittadina – per poter accedere alle più importanti cariche comunali era obbligatoria l’iscrizione a un’Arte. Bastava soltanto essere iscritti e non necessariamente esercitare quella data attività.
     
  • Il terzo periodo, che va dal giugno 1300 al settembre 1301, è l’ultimo e il più frenetico. Nel bimestre giugno-agosto 1300 Dante viene eletto nel collegio dei Priori delle Arti, ovvero alla massima carica del Comune, e nel semestre aprile-settembre 1301 è membro molto attivo del Consiglio dei Cento, il più importante consiglio legislativo di Firenze (immagine n. 17).
    La presenza di Dante ai vertici del comune coincide con la fase più cruenta dello scontro, all’interno dello schieramento guelfo cittadino, tra la fazione dei Bianchi e quella dei Neri. Quest'ultima, con l’appoggio del papato e degli angioini, riuscirà a ottenere il controllo della città. In questi drammatici frangenti Dante agisce nettamente come esponente dei Bianchi e come tale dovrà subire la condanna e l’esilio al momento della vittoria dei Neri.