Nel 1864, su proposta del segretario della Prefettura Giuseppe Palagi, il Consiglio provinciale fiorentino deliberò a favore di un "Progetto per un'Esposizione Dantesca da eseguirsi a Firenze" l'anno successivo (lo stesso anno della elevazione della città a capitale d'Italia), per celebrare il sommo cittadino e poeta, "primo autore del gran concetto italiano". Fu quindi istituito un comitato promotore e nominato un "Direttore per l'ordinamento interno dell'esposizione" nella persona di Francesco Bonaini, già soprintendente generale agli Archivi toscani.
Della mostra, inaugurata il 14 maggio 1865 al primo piano del Palazzo del Podestà (Bargello) con materiali (codici, documenti, oggetti d'arte etc.) provenienti da tutta Italia e dall'estero, l'Archivio conserva una documentazione cospicua: atti del comitato, carteggi, note degli oggetti esposti e degli espositori (biblioteche, musei, enti governativi e provinciali, gallerie, privati), carte relative al personale, rassegna stampa, registro dei visitatori.
Il gruppo di documenti dell’Archivio fiorentino raccolti per tale occasione costituì il primo nucleo della “Mostra” dei cimeli istituita in pianta stabile nella prima sala dell’Archivio di Stato di Firenze nel 1890.
![30. Lettera di Giuseppe Verdi, 4 maggio 1865](/asfi/fileadmin/_processed_/3/4/csm_15.3_d76331479e.jpg)
Le iniziative musicali furono parte integrante delle celebrazioni fiorentine del 1865. Tra i compositori cooptati per l'occasione, figura anche Giuseppe Verdi, il quale ricusò con queste parole: "il tempo è troppo ristretto per fare una composizione di qualche importanza. M'accorderete d'altronde che, in occasione tanto solenne, bisogna tacere o tentare di fare qualche cosa che si tolga dal comune". (ASFi, Carte Tabarrini, 35/II, ins. 22)
![31. Biblioteca temporanea dantesca, scheda di consultazione](/asfi/fileadmin/_processed_/4/c/csm_15.2_81eb663e7a.jpg)
Dal 18 maggio al 1° giugno 1865, fu consentito a tutti gli studiosi (molti provenienti dall'estero) che ne facessero debita richiesta al Ministero della Pubblica istruzione di consultare i codici danteschi esposti al Bargello, che fu quindi convertito da spazio espositivo a biblioteca temporanea. (ASFi, Acquisti e doni, 133)
![32. Catalogo dell'Esposizione Dantesca in Firenze (Firenze, Le Monnier, 1865)](/asfi/fileadmin/_processed_/e/e/csm_15.4_0fbe208636.jpg)
Per volontà di Francesco Bonaini, direttore per l'ordinamento interno dell'esposizione dantesca, il catalogo fu organizzato in tre sezioni, dedicate rispettivamente a: codici e documenti, edizioni e oggetti d'arte. In tutto vi sono elencati e descritti 794 pezzi. (ASFi, Biblioteca)