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Archivio di Stato di Firenze

Registri

Sono state oggetto di restauro anche tipologie documentarie più recenti ma per questo non meno importanti e significative. Fra queste, una serie di registri dell’Ospedale psichiatrico Vincenzo Chiarugi che presentavano notevoli problemi di muffe e danni biologici di vario tipo, oltre alla deformazione del cartone di riempimento delle coperte che è stato in ogni unità sostituito. Molto spesso la documentazione più antica è anche quella più resistente: è il caso degli inchiostri che risultano ancora ben leggibili nelle unità archivistiche del Cinquecento e del Seicento riuscendo a resistere al grande apporto di umidità provocato dall’alluvione. Non è stato così per alcuni inchiostri più recenti che si sono purtroppo solubilizzati a contatto con l’acqua alluvionale.

 

Ospedale psichiatrico Vincenzo Chiarugi

I registri individuati per l’intervento di restauro sono quelli relativi ai primi anni di vita dell’Ospedale, aperto ufficialmente nel 1891. Presentavano importanti problemi conservativi per la presenza di muffe e depositi di fango che avevano provocato lacerazioni alle carte e compromesso gravemente le coperte, realizzate in mezza pergamena con i piatti in cartone rivestito da carte marmorizzate. All’interno dei registri le carte si presentavano estremamente fragili, soprattutto in corrispondenza dei bordi esterni, per il forte apporto di umidità ricevuto ma anche per le caratteristiche intrinseche del supporto, che in anni recenti è divenuto meno resistente a causa del cambiamento delle tecniche di lavorazione della cellulosa e delle materie prime utilizzate.

Tribunale militare di Firenze

Le problematiche conservative delle unità archivistiche più recenti non si limitano alla maggiore fragilità del supporto cartaceo, ma talvolta sono gli inchiostri utilizzati a rappresentare l’aspetto di maggior debolezza. Oltre alla presenza diffusa di muffe e attacchi biologici di vario tipo, alcuni registri del Tribunale di Firenze presentavano inchiostri evaniti a causa della tendenza alla solubilizzazione del medium grafico utilizzato. La pulitura ha permesso in ogni caso il recupero parziale della leggibilità mentre le operazioni di ricollatura sono servite a conferire nuova resistenza alle carte.

Casa di pena dell’Ambrogiana

I depositi di fango rendevano praticamente illeggibili i libri matricola dell’Ambrogiana di Montelupo, sede del manicomio criminale dal 1886, poi ospedale psichiatrico criminale fino alla definitiva chiusura avvenuta nel 2014. L’intervento di restauro ha previsto, naturalmente, le integrazioni delle vaste lacune che interessavano le carte e il rifacimento delle legature in mezza pergamena dei registri, spesso di notevoli dimensioni.

Deputazione sopra al catasto e archivi aggregati

La documentazione catastale, da poco versata nei depositi degli Uffizi, nel 1966 fu pesantemente colpita dall’alluvione. Molti registri appartenenti alla serie Arroti di volture presentavano danni alle legature e alle carte rese illeggibili dai depositi di fango e materiale organico. La pulitura ha reso nuovamente leggibili le carte e dimostrato la resistenza degli inchiostri utilizzati. E’ stato necessario integrare in molti casi le lacerazioni e le lacune presenti soprattutto nelle carte iniziali e finali dei registri che sono stati dotati, quando necessario, di una nuova legatura in mezza pergamena.