Non sono tantissime le coperte in pergamena che si sono conservate tra la documentazione colpita dall'alluvione. Durante gli interventi di emergenza che sono seguiti all’inondazione, la priorità era quella di salvare il documento dalla distruzione e si pensò in molti casi di rimuovere la coperta in pergamena per permettere un'asciugatura più veloce delle carte. Le coperte che si sono conservate, pur irrigidite e deformate dai processi di asciugatura repentina, riservano delle notevoli sorprese: è il caso dei quaderni delle antiche magistrature del Podestà e del Capitano del Popolo che conservano lo stemma dipinto del giusdicente che ha ricoperto la carica. Oltre alla bellezza del manufatto, la testimonianza riveste un'importanza particolare per la storia dell'araldica italiana, considerando l’origine forestiera dei magistrati chiamati a operare nella Repubblica fiorentina.
Podestà
Il restauro ha riguardato quattro filze della serie Acta criminalia, una delle quali presentava una coperta con lo stemma dipinto in discreto stato di conservazione. La coperta si presentava irrigidita e con tracce riconducibili a passati interventi. Il restauro è iniziato con il distacco della coperta dalle carte e con l’idratazione del supporto membranaceo allo scopo di restituire l’originaria flessibilità alla pergamena. Dopo aver protetto e consolidato la parte pittorica, si è passati alla pulitura della superficie effettuata localmente con cotone idrofilo imbevuto di una soluzione idroalcolica. Sullo stemma dipinto è visibile un vecchio risarcimento del tessuto membranaceo, che è stato deciso di conservare durante l’attuale intervento, quale testimonianza dell’uso e della storia del manufatto.
Capitano del Popolo e Difensore delle Arti
L’intervento ha interessato due quaderni della serie Acta civilia che presentavano ancora le coperte pergamenacee. Anche in questo caso la prima operazione è stata diretta a restituire flessibilità al supporto, mentre con la pulitura sono stati rimossi i depositi superficiali e tutti quei materiali, come alcuni frammenti di carta, che risultavano adesi alla superficie originaria a causa del contatto prolungato con altri pezzi archivistici, quando le unità furono accatastate le une sulle altre dopo essere state liberate dal fango. E’ poi seguita la distensione della pergamena con l’utilizzo di appositi pesi per garantire l’idoneo tensionamento ed evitare la formazione di ondulazioni durante l’asciugatura.
Deputazione sopra al catasto e Consiglio di giustizia
In molti casi l’intervento di restauro ha previsto la realizzazione di una nuova coperta in pergamena seguendo le caratteristiche e i materiali del pezzo originale. Sono state così create nuove coperte in pergamena semifloscia, cioè con piatti flessibili in cartone, e lacci di chiusura in pelle allumata. Anche i disegni delle corregge in cuoio, visibili sul dorso, sono stati realizzati tenendo conto del motivo originale che è stato possibile osservare nelle unità risparmiate dall’alluvione.