Nel piano di Ripoli e verso la Nave a Rovezzano la trama stradale è composta da via delle Lame, da via delle Sentinelle e da via della Villa dei Cedri. Anche questo itinerario si svolge in un ambiente suggestivo per l’intimità dell’ambiente unitamente alla vegetazione, che si mostra oltre la cima delle mura orientando il nostro sguardo verso il cielo. Non vi è uno squarcio di panorama. Chi percorra queste strade molto strette è preso dalle due quinte che le delimitano e lo conducono lungo i meandri della rete viaria. Lo accompagnano alcune fra le più belle e singolari composizioni graffite, che si distinguono per la fantasia, l’estro e il magistero tecnico. In tale itinerario si alternano immagini del tempo (un orologio), immagini del mare (una nave con pennoni e vele spiegate), immagini di ispirazione allegorica (un cuore trafitto) e una serie di partiti architettonici. Fregi nella parte superiore completano la composizione che caratterizza la via della Villa dei Cedri mentre via delle Lame presenta disegni condotti con estrema libertà e con una mano che sembra ancora muoversi con grande sicurezza.
In questo itinerario via delle Lame, nell’area di Gavinana, prende il nome dal caratteristico terreno paludoso (più a monte si trova la villa “Il Padule”) che mostra il fenomeno delle “Lame di luce”. Sottolinea questo carattere il nome che l’Arno prende sul posto: Bisarno, perché si divide in due rami.
Lungo questo itinerario troviamo anche la Villa I Cedri, edificata nel ‘500 su un preesistente nucleo trecentesco. La proprietà fu prima dei Bardi e successivamente della Compagnia di Gesù. Nel 1765, in seguito alla soppressione dei beni della chiesa, la villa fu acquistata da Giovanni di Antonio Corsi, che la ingrandì conferendole l’aspetto attuale. Dopo che, nel 1834, la villa fu acquistata dal capitano scozzese Samuel Charters e da lui venduta a Lady Lennox, venne realizzato il parco con stupendi cedri ed i prati all’inglese. Nella seconda metà dell’800 la villa si sarebbe affermata come luogo di incontro privilegiato tra la nobiltà fiorentina ed i nobili inglesi in visita a Firenze, tanto che nel 1883 vi avrebbe soggiornato la Regina d’Inghilterra, moglie di Giorgio V del Regno Unito, Mary di Teck.
Nella cartografia la via delle Lame e la via Villa i Cedri si collocano in un’area estesa, delimitata a un’estremità dalla Chiesa di San Piero in Palco e all’altra estremità dalla Chiesa di S. Andrea a Candeli. Sulle mappe del Catasto Generale Toscano via della Lame ricade nel popolo di S. Piero in Palco della comunità di Bagno a Ripoli, sezione del Monte alla Badia a Ripoli, mentre via della Villa i Cedri nel popolo e sezione di S. Maria a Quarto, sempre della comunità di Bagno a Ripoli; il primo territorio sopra citato passa alla comunità di Firenze nel 1865, il secondo nel 1925.
Si tratta di un’estesa area pianeggiante, la quale si distingue nettamente dai precedenti itinerari che si svolgono sulle colline fiorentine: qui il panorama è angusto, privo di profondità, labirintico; in molti tratti, oltre i muri graffiti non è dato vedere. Eppure, sono qui i graffiti più belli e complessi, come il disegno di nicchie o edicole lungo i muri della via Villa i Cedri.
La sensazione di perdersi tra le vie, di girare senza uno scopo tra i meandri del reticolo viario si coglie chiaramente nelle piante delle serie “Cartoni” e “Popoli e strade” dei Capitani di Parte relative al popolo di San Piero a Ripoli.
I punti di riferimento sono esigui, ma tra quelli esistenti spicca il Mulino della Nave e, nella parte superiore della pianta, posizionata al centro, il piccolo “Oratorio del Buco” o della Santissima Annunziata, edificato nel Quattrocento dalla famiglia Bardi e attribuito da alcuni critici a Michelozzo per l’equilibrio delle proporzioni.
Nel lungo girovagare in questo paesaggio onirico esso compare a sorpresa, in tutta la sua armonia.



