È con il regio decreto n. 2229 del 1939, che furono istituite le "Norme per l'esecuzione delle opere in conglomerato cementizio, semplice od armato" che fissavano l'obbligo, per i privati, di deposito presso la Prefettura di una domanda corredata da un progetto di massima. Al termine dei lavori era obbligatorio un collaudo delle strutture da parte di un ingegnere incaricato. Si sono formati così, per l'intera provincia di Firenze, dei fascicoli composti dalla richiesta presentata dal costruttore, dal progetto di massima e dal collaudo strutturale. In alcuni casi alle carte sono allegati anche gli elaborati grafici, in particolare quelli strutturali. La normativa rimase in vigore fino alla legge n. 1086 del 1971, quando avvenne il passaggio di competenze in materia agli Uffici del Genio Civile.
Se per gli anni fino al 1952 la documentazione di collaudo delle opere in cemento armato è inserita fra gli affari ordinari della Prefettura, successivamente, a partire dal 1960 e fino al 1975, si impone come serie autonoma. Esiste quindi una lacuna fra 1952 e 1960, soltanto parzialmente colmata da pochi fascicoli del biennio 1955-1956, mentre i fascicoli del biennio 1974-1975 sono in numero notevolmente inferiore, forse per l'influenza del passaggio di competenze. Tuttavia, anche per il periodo 1960-1975, la documentazione risulta solo apparentemente completa, essendo state rilevate diverse lacune e numerosi fascicoli in cattivo stato di conservazione.