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Archivio di Stato di Firenze

25° anniversario dell'Associazione Archivio per la memoria e la scrittura delle donne

Martedì 10 ottobre 2023
Archivio di Stato di Firenze - Auditorium
ore 9:30-14:00

Programma
ore 9:30 - Un'associazione a più voci, Carla Zarrilli, Rosalia Manno, Ernestina Pellegrini
ore 11:00 - Vestire il mondo. Album e libri di costumi fra Italia, Europa e Oriente (secc. XVI-XIX), Giulia Calvi
Conclude i lavori Maula Sciri, dirigente ASFi
ore 13:00 - Aperitivo

L'Associazione Archivio per la memoria e la scrittura delle donne "Alessandra Contini Bonacossi" nacque nell'ottobre del 1998, con sede presso l'Archivio di Stato di Firenze; da allora opera attivamente per la valorizzazione e la conservazione della memoria e della scrittura femminili comprese in un arco cronologico che va dal XVI secolo alla contemporaneità.
In occasione del suo venticinquennale, l'Associazione organizza un incontro, ospitato nell'Auditorium dell'Archivio di Stato di Firenze, per ripercorrere la sua storia, le sue protagoniste, i successi conseguiti. L'incontro sarà arricchito da un intervento della prof.ssa Giulia Calvi dal titolo Vestire il mondo. Album e libri di costumi fra Italia, Europa e Oriente (secc. XVI-XIX), di cui forniamo, a seguire, un breve abstract.

Nella prima età moderna l’abito incorpora e dà forma alle differenze sociali, di genere, età, appartenenza etnica e religiosa. A partire dalla metà del XVIsecolo, i libri e gli album di costumi stampati soprattutto a Venezia, Parigi, Anversa e Norimberga, diffondono una nuova cultura visuale che descrive e illustra la diversità dei popoli del mondo allora conosciuto su una grande varietà di media: mappe, atlanti, affreschi, libri, album di disegni. All’incrocio fra letteratura di viaggio, antropologia e geografia, questa nuova cultura visuale confonde i confini fra arte e scienza, spingendosi oltre i confini europei. Libri e album di costumi non sono infatti prodotti solo in Italia e in Europa e lo sguardo occidentale non è il solo che controlla e disciplina le alterità del mondo. Nell’Impero Ottomano e in Estremo Oriente, in particolar modo in Giappone, artisti e geografi raffigurano le sembianze e gli abiti di uomini e donne orientali e occidentali in libri, rotoli e paraventi, ibridando la tradizione del Rinascimento italiano ed europeo con forme estetiche e testuali nate in contesti non occidentali. Puntando lo sguardo su questa circolazione di saperi, cultura materiale e su questa produzione transcontinentale mediata da migrazioni, viaggi, incontri diplomatici e missionari, questa relazione offre un contributo agli studi di storia culturale della prima età moderna in prospettiva globale.
Al culmine di una narrazione stilistica iniziata a metà sedicesimo secolo, l’artista veneziano Cesare Vecellio (1521-1601) nei suoi
Habiti antichi e moderni di diverse parti del mondo (1590) e Habiti antichi e moderni di tutto il mondo (1598) costruisce la più ampia e argomentata gerarchia delle apparenze del tardo Rinascimento, costruendo, a partire dai corpi e degli abiti, il teatro del mondo che mette in scena identità e differenze su scala globale. La sua opera, che comprende dalle 400 alle 500 stampe, intercetta e reinterpreta una vasta produzione editoriale europea stampata e pone l’Italia al cuore dei processi di globalizzazione culturale della prima modernità.