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Archivio di Stato di Firenze

Adolfo Coppedè. Tradizione locale e respiro internazionale (mostra prorogata fino al 2 febbraio 2024)

Continua presso la sala mostre dell'Archivio di Stato l'esposizione dedicata all’architetto fiorentino Adolfo Coppedè (1871-1951), figura di rilievo nell’architettura civile italiana della prima metà del ’900. L'evento costituisce l’occasione per ufficializzare l’acquisizione da parte dell’Istituto di un consistente nucleo documentario in gran parte inedito afferente all’archivio Coppedè, già depositato presso l’Archivio fiorentino nel 1999 e finalmente acquistato dal Mibact nel 2020, in piena fase pandemica.

La mostra è aperta dal lunedì al venerdì in orario 09:00-17:00, fino al 2 febbraio 2024
Visite guidate a cura dell'Archivio di Stato nelle domeniche 1, 8, 15 e 22 alle ore 09:30 e 11:00 (non è necessaria la prenotazione)
Visite guidate a cura di Opera Laboratori ogni venerdì pomeriggio alle ore 15:30 (info +39 055 2989891)
Visite gratuite rivolte alle scuole su prenotazione (mail di contatto: cristina.tani@cultura.gov.it)

L’esposizione, che ha lo scopo di valorizzare questo ricco e prezioso materiale, è articolata in sette sezioni tematiche legate ad altrettanti aspetti nodali della produzione di Adolfo Coppedè: la formazione all’interno della bottega di intaglio paterna, La Casa Artistica, e i primi lavori di architettura degli inizi del ’900; la fama conquistata con il progetto per la decorazione interna delle sale del palazzo della Nuova Borsa di Genova (1909-1912), di cui si presentano per la prima volta i cartoni preparatori delle vetrate e del lucernario del salone; i progetti realizzati negli anni Trenta, influenzati dallo stile razionalista; l’attività per la città di Firenze, tra progetti realizzati (la villa Pagani Nefetti a Bellosguardo; il Teatro-giardino Alhambra; il Teatro Savoia) e progetti mai realizzati, non ultimo quello per una monumentale galleria nel centro storico di Firenze, tra il Duomo e S. Lorenzo, che fu oggetto di una feroce stroncatura da parte di D’Annunzio; infine, i lavori ispirati alla produzione del fratello Gino, testimonianza di quell’eclettismo che fu la cifra stilistica dell’arte dei Coppedè.
Ciascuna di queste sezioni, oltre a evidenziare l’intensa e multiforme attività grafica di Adolfo, consente di apprezzare anche i profondi legami intrattenuti con il tessuto artistico, culturale e produttivo del territorio fiorentino: basti pensare alle collaborazioni con Galileo Chini, con la fonderia del Pignone, con la Regia Scuola d’arte applicata all’industria “Richard-Ginori” di Sesto Fiorentino.
Il percorso è arricchito da uno spazio multimediale dedicato al fratello di Adolfo, Gino Coppedè, di cui saranno mostrati in video i disegni appartenenti al suo archivio, anch’esso conservato presso l’Archivio di Stato di Firenze. Sarà presente anche una sezione dedicata al progetto Art Bonus, grazie al quale i visitatori, se lo vorranno, potranno trasformarsi in mecenati e finanziare con una donazione il restauro di alcuni materiali dell’archivio Coppedè, per l’occasione esposti in vetrina; e un focus sulla storia del Laboratorio di restauro dell’Archivio di Stato di Firenze, cuore pulsante delle attività dell’Istituto volte a salvaguardare e promuovere il patrimonio documentario conservato, allo scopo di condividerlo e trasmetterlo alle generazioni future.

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