Catasti ottocenteschi e archivi aggregati

Archivio di Stato di Firenze

Catasto Napoleonico

Date di esistenza:

  • 1808 - 1814

Intestazioni:

  • Catasto Napoleonico

Descrizione:

Abbiamo indicato con il termine Catasto Napoleonico i lavori di misurazione e di rappresentazione in mappa del territorio toscano, iniziati dopo l’annessione della Toscana all’Impero francese, nel 1808 (Bulletin de lois de l'Empire francais, 1808, vol. VIII (174-196), n. 193, p. 321). Anche se queste operazioni non identificano un soggetto produttore archivistico nel senso proprio del termine, abbiamo comunque scelto di riportare la documentazione prodotta nel corso di queste operazioni, e riutilizzata dopo il 1817 dalla Deputazione sopra il catasto, alla denominazione ‘Catasto napoleonico’ largamente nota e usata anche da alcuni istituti archivistici italiani e francesi- nell’intento di agevolare così la ricerca e l’accesso al relativo materiale archivistico, contenuto oggi in vari fondi e serie della nostra concentrazione di archivi catastali. La legge finanziaria del 15 settembre 1807 (Bulletin de lois de l'Empire francais, 1807, vol. VII (155-173) n. 161, p. 87) rappresentò l’origine del catasto particellare chiamato anche Catasto Napoleonico. Infatti, il titolo X di questa legge prevedeva disposizioni innovative per il catasto, perché l’imposta fondiaria non era più determinata in base alla massa di coltura dei terreni, ma individuando e stimando le singole proprietà. Il nucleo fondante dei lavori era rappresentato dalle operazioni di triangolazione che formavano l’ossatura del piano particellare dei terreni. Terminata questa operazione, si procedeva al rilevamento delle particelle, cioè terreni continui e unici con una medesima natura di coltura e un medesimo proprietario. Questa misurazione era fatta dai geometri alla presenza dei proprietari; era poi assegnato un numero a ogni particella e infine, rilevato il piano, l’ingegnere capo lo controllava sul terreno e redigeva il processo verbale di verifica. L’intervento riguardante la misura coinvolgeva anche il suolo comunale che dopo averne fissati i confini, era articolato in sezioni e ogni sezione era divisa in fogli. Per quanto riguarda la produzione di documenti connessi con i lavori catastali, ogni comune doveva avere la seguente documentazione: 1) il piano particellare (plan parcellaire) con la tavola d’insieme (tableau d’assemblage) che rappresentava tutto il territorio comunale e riportava la divisione in sezioni e fogli; 2) lo stato di sezione (états de section) che presentava per ogni sezione le particelle disposte in ordine numerico; 3) le matrici catastali (matrices cadastrales) cioè i registri dei ruoli che davano per ogni proprietario la lista dei beni immobili posseduti su quel territorio e il loro valore. L’estensione anche alla Toscana del catasto particellare secondo i criteri già ordinati per tutto l’Impero, ordinata con la legge del 15 settembre 1808, richiedeva tuttavia di portare avanti la riorganizzazione complessiva del territorio. Infatti, nel 1808, uno dei primi atti compiuti dalla giunta straordinaria di Toscana fu l’avvio del riordino territoriale, sostituendo alla vecchia amministrazione un nuovo assetto organizzativo secondo quanto disposto dalla Costituzione francese del 1800. La Toscana era stata divisa in tre dipartimenti (Arno, Mediterraneo e Ombrone) e ogni dipartimento in circondari (prefetture) e municipalità (Bollettino delle leggi e decreti imperiali e deliberazioni della Giunta di Toscana, 1808, vol. XIII, n. 121, p. 41; G. Pansini, I mutamenti nell'amministrazione della Toscana durante la dominazione napoleonica, in La Toscana nell'età rivoluzionaria e napoleonica, a cura di I. Tognarini, Napoli 1985, pp. 553-579). Raggiunto il riassetto del territorio, che prevedeva anche un piano di suddivisione delle entità municipali toscane sul modello delle più piccole mairies francesi, si sarebbe potuto procedere alla redazione del catasto particellare. Con una deliberazione del 29 dicembre 1808 (Bollettino delle leggi e decreti e deliberazioni della Giunta di Toscana, 1808, vol. XIV (130-132), n. 131, p. 127), la Giunta toscana stabilì di basare l’imposizione fondiaria dell’anno successivo sul vecchio catasto in attesa di sostituirlo con quello nuovo, come era avvenuto nelle altre regioni dell’Impero. L’autorità francese aveva operato affinché i lavori di misurazione potessero procedere speditamente, ma si trovò di fronte a diverse difficoltà per la conformazione delle campagne toscane che costringevano a continui compromessi per applicare le regole previste dal catasto particellare. Sicuramente nel 1810, almeno per quanto riguarda il Dipartimento dell’Arno, le operazioni di misurazione erano state avviate, come emerge da una lettera del 18 giugno 1810 (Prefettura dell'Arno, 508, inserto 7, n. 36), scritta dal direttore dell’Ufficio geografico con la quale due ingegneri e un disegnatore di quest’ufficio erano proposti per le necessità del catasto. Le informazioni ricavabili dai documenti conservati nel fondo"Prefettura dell’Arno"dell'Archivio di Stato di Firenze, nel complesso scarne, sono tuttavia sufficienti a dare un quadro delle operazioni compiute dall’amministrazione dipartimentale in ambito catastale. Dopo un inizio faticoso, nel corso del 1811, le misurazioni acquistarono un andamento più regolare. Infatti, il Ministro delle finanze di Parigi, in una lettera dell’1 luglio 1812, manifestava il suo apprezzamento al prefetto, barone Fauchet, per i progressi che stavano facendo i lavori catastali nel dipartimento dell’Arno. Una relazione del 7 luglio 1812, inviata al prefetto del dipartimento dell’Arno dal direttore delle contribuzioni dirette, D’Averton, fa il punto della situazione dei lavori catastali svolti fino a quella data. Da questo rapporto risulta che il primo lotto di comunità del 1811 era terminato e che il lotto del 1812 era in stato di avanzamento e sarebbe terminato nei tempi stabiliti. Il rapporto spiega in dettaglio per ogni comunità lo stato dei lavori e dalla tavola riassuntiva, allegata al documento ufficiale, risulta che la redazione delle stime (expertise) e dei registri dei ruoli d’imposta per alcune comunità era stata completata (Prefettura dell'Arno, 507, inserto mois Juillet 1812). Inoltre, la modulistica e la carta intestata delle lettere presenti tra la documentazione del fondo “Prefettura dell’Arno” confermano che i lavori catastali si conformavano strettamente al modello francese. A livello di dipartimento, l’organizzazione dei lavori era posta agli ordini del prefetto e alla direzione immediata del Direttore delle contribuzioni dirette e catasto. L’apparato locale era poi sottoposto al controllo superiore del Direttore generale delle contribuzioni, organo dipendente dal Ministero delle finanze. I lavori proseguirono anche nel 1813. La caduta di Napoleone interruppe però bruscamente le attività: nel 1814 solo 40 comunità su un totale di 245 erano state misurate (G. Biagioli, L'agricoltura e la popolazione in Toscana all'inizio dell'Ottocento Un'indagine sul catasto particellare, Pisa 1975, pp.22-23). L’eredità francese però lasciò in Toscana una schiera di abili tecnici e un consistente numero di rilievi e mappe, punto di partenza imprescindibile per il successivo catasto realizzato durante la Restaurazione.

Note:

Bibliografia: PANELLA A., "Archivi fiorentini durante il dominio francese", Ministero dell'Interno pubblicazioni per gli Archivi di Stato, Roma, 1955 G. BIAGIOLI, "L'agricoltura e la popolazione in Toscana all'inizio dell'Ottocento. Un'indagine sul catasto particellare", Pacini editore, Pisa, 1975, pp. 22-23 G. PANSINI, "I mutamenti nell'amministrazione della Toscana durante la dominazione napoleonica" in "La Toscana nell'età rivoluzionaria e napoleonica", I. TOGNARINI, Napoli, 1985, pp. 553-579
Complessi archivistici:
  • Archivio delle mappe , 1808 - 1865
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  • Atlante portatile delle divisioni di Castelnuovo Berardenga, S. Gusmè e Vagliagli (sottoserie)
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  • Atlanti dei lucidi , 1811 - 1827 (serie)
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  • Atti di confinazione dei territori comunità Granducato 1810-1833Atti di confinazione dei territori delle comunità del Granducato , 1810 - 1833 (serie)
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  • Bagno a Ripoli (sottoserie)
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  • Bagno a Ripoli , 1811 - (sottoserie)
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  • Brozzi (sottoserie)
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  • Calenzano , 1811 - 1812 (sottoserie)
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  • Calenzano , 1813 - (sottoserie)
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  • Calenzano, catasto napoleonico (sottoserie)
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  • Campi , 1811 - 1812 (sottoserie)
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  • Campi , 1812 - (sottoserie)
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  • Campi, Catasto Napoleonico (sottoserie)
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  • Cantagallo (sottoserie)
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  • Cantagallo, Catasto Napoleonico (sottoserie)
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  • Copie di Atti di Confinazione delle comunità Granducato 1810-1828Copie di Atti di Confinazione dei territori comunitativi del Granducato di Toscana , 1810 - 1828 (serie)
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  • Deputazione sopra il catasto , 1817 - 1834 (fondo)
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  • Divisione in sezioni dei territori delle Comunità 1811-28 , 1811 - 1828 (serie)
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  • Galluzzo , 1812 - (sottoserie)
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  • Galluzzo, Catasto Napoleonico (sottoserie)
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  • Legnaia (sottoserie)
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  • Legnaia , 1811 - 1812 (sottoserie)
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  • Montaione (sottoserie)
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  • Montale , 1813 - (sottoserie)
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  • Montelupo , 1811 - 1813 (sottoserie)
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  • Montelupo , 1812 - (sottoserie)
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  • Montemurlo , 1811 - 1813 (sottoserie)
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  • Montemurlo , 1813 - (sottoserie)
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  • Montemurlo, Catasto Napoleonico (sottoserie)
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  • Monteriggioni, Catasto Napoleonico (sottoserie)
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  • Monteriggioni, divisione di Strove, Catasto Napoleonico (sottoserie)
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  • Primo quaderno dei Calcoli (cartolare) (sottoserie)
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  • Quaderni dei calcoli , 1811 - 1950 (serie)
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  • Rovezzano , 1811 - 1812 (sottoserie)
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  • Rovezzano (sottoserie)
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  • Rovezzano, Catasto Napoleonico (sottoserie)
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  • Sambuca , 1812 - (sottoserie)
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  • Secondo quaderno di variazione dei Calcoli (cartolare) (sottoserie)
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  • Sesto , 1811 - (sottoserie)
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  • Sesto Fiorentino , 1811 - 1813 (sottoserie)
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  • Signa, Catasto Napoleonico (sottoserie)
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  • Sovicille, Catasto Napoleonico (sottoserie)
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  • Sovicille, divisione di Brenna (sottoserie)
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  • Tavole indicative originarie dei proprietari e delle proprietà rispettive , 1819 - 1827 (serie)
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  • Triangolazione del territorio delle comunità (serie)
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  • Verificazione dei lavori di misure eseguite nei territori delle comunità , 1811 - 1865 (serie)
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Redazione e revisione:
  • Susanna Gori (archivista collaboratore esterno) , compilazione