Catasti ottocenteschi e archivi aggregati

Archivio di Stato di Firenze

Il Progetto per il recupero e la valorizzazione dei fondi catastali ottocenteschi (1817-1865)

Questo progetto ha riguardato un grande e complesso insieme di fondi archivistici, relativi ai molti uffici che nel XIX secolo esercitarono competenze in merito alla tenuta e all'aggiornamento dei registri catastali, a partire dall'impianto del primo fondamentale catasto geometrico particellare di tutto il Granducato, avvenuto nel 1817-1834. L'insieme di questa documentazione è valutabile complessivamente in circa 20.000 volumi e filze, oltre a più di 16000 mappe e lucidi catastali.

Il nucleo principale di questo complesso archivistico è giunto in Archivio di Stato negli anni '50 del Novecento, attraverso un versamento effettuato dall'Ufficio tecnico erariale di Firenze, ove questa documentazione si trovava concentrata. Il versamento fu preceduto da una grossa operazione di scarto, che portò alla distruzione di una porzione consistentissima di materiale (circa 30.000 volumi e filze). Pochi anni più tardi il materiale - collocato al piano terreno dei depositi degli Uffizi - fu investito in pieno dalla disastrosa alluvione del novembre 1966, che ne danneggiò gravemente la maggior parte e ne sconvolse definitivamente l'ordinamento. Questi fondi sono perciò giunti fino a noi in una situazione complessiva di grave disordine e in cattivo stato di conservazione, oltre che privi di inventari o altri strumenti di consultazione.

Malgrado le perdite,una ricchissima documentazione, attualmente ripartita in vari fondi archivistici, tutti concentrati nell'Archivio di Stato di Firenze: Deputazione per la compilazione del nuovo catasto (1817-1834); Commissione per l'ultimazione del nuovo catasto (1835-1838); Ufficio generale delle comunità (1802-1825); Soprintendenza alla conservazione del catasto (1825-1834); Soprintendenza generale alle comunità (1840-1848); Ufficio di conservazione del catasto (1834-1840); Direzione generale del pubblico censimento (1848-1865); Catasto generale toscano per la provincia di Firenze (1817-1960 c.ca).

Si tratta di materiali di grandissimo rilievo per la storia dell'amministrazione e del territorio del granducato di Toscana nella prima metà dell'Ottocento; assolutamente imprescindibili per ricostruire l'assetto e la storia della proprietà immobiliare, ma anche le strutture agricole-forestali ed urbane e la loro evoluzione.

L'interesse di questi archivi va tuttavia al di là del campo della ricerca storica in senso stretto, in quanto essi costituiscono anche un indispensabile punto di riferimento per l'elaborazione dei piani di sviluppo territoriale da parte di comuni, province ed altri enti a ciò preposti. Una prova di questo interesse è costituita dal recente progetto "CASTORE", realizzato dalla Regione Toscana (Direzione Generale delle Politiche Territoriali e Ambientali, Servizio Geografico Regionale) in collaborazione con gli Archivi di Stato toscani, che ha già permesso di costituire una grande carta storica del Granducato, consultabile tramite Internet e basata sulla riproduzione in formato digitale delle mappe catastali realizzate al momento dell'attivazione del catasto particellare ottocentesco.

Più in generale, le peculiari caratteristiche e il potenziale informativo della documentazione storico catastale ne fanno il campo privilegiato di ricerca per tutti quei cittadini che, in numero fortemente crescente negli ultimi anni, si rivolgono agli archivi per specifiche indagini di storia della proprietà e delle famiglie, con motivazioni sia di carattere giuridico-amministrativo che di interesse storico culturale personale.

Il progetto, intrapreso ormai un decennio fa, ha consentito di mettere in opera un impegnativo intervento di recupero, riconoscimento e schedatura di questa documentazione, che aveva come obbiettivo la ricostituzione complessiva dei fondi e delle serie e la loro inventariazione. Ci si è proposti, attraverso l'utilizzazione dello strumento informatico, di completare uno strumento inventariale utilizzabile per la ricerca e la consultazione di questi archivi anche tramite Web.

Il lavoro è stato portato avanti, a partire dal 1998, grazie agli specifici finanziamenti erogati negli anni i dalla Direzione Generale degli Archivi del Ministero per i Beni e le Attività Culturali, che hanno consentito di impiegare nel lavoro di inventariazione giovani operatori archivistici selezionati e guidati dal personale tecnico-scientifico dell'Archivio di Stato di Firenze.

Compatibilmente coi finanziamenti disponibili, si è proceduto, parallelamente all'inventariazione, al restauro delle serie documentarie più danneggiate (dall'alluvione del novembre 1966, ma anche da un'usura causata da un'intensa manipolazione per finalità amministrative), che era in molti casi assolutamente indispensabile per rendere possibile la consultazione del materiale. Gli interventi di restauro si sono indirizzati in particolare sul materiale grafico (mappe, lucidi, cartoncini di frazionamento) che è stato oggetto di integrale restauro, e, in maniera mirata, sui volumi e filze appartenenti alle serie documentarie più rilevanti e in precarie condizioni (quali tavole indicative, campioni e supplementi, repertori di possessori, affari degli uffici responsabili dei catasti ecc.).

In questi ultimi due anni, grazie ad un generoso finanziamento concesso dall'Ente Cassa di Risparmio di Firenze, è stato possibile fare un passo decisivo nel completamento del lavoro di inventariazione, aggiornando la banca dati in Arianna e predisponendo la pubblicazione dell'inventario in formato WEB per la consultazione e la ricerca attraverso Internet. In tal modo risulteranno enormemente ampliate le possibilità di accesso a questa importantissima documentazione storica.