Catasti ottocenteschi e archivi aggregati

Archivio di Stato di Firenze

Deputazione sopra il catasto

Gerarchia:

UFFICI CENTRALI » Deputazione sopra il catasto

Titolo originale:

Deputazione sopra il catasto

Tipologia:

fondo

Data:

1817 - 1834

Consistenza:

4.045 unità archivistiche

Descrizione:

La documentazione raccolta nel fondo della Deputazione sopra il catasto raccoglie 4045 unità archivistiche compilate tra il 1808 e il 1834, con alcune serie aggiornate fino agli anni ’50 dell’Ottocento. Questo materiale, prodotto e ricevuto nella stragrande maggioranza dei casi dalla Deputazione, è composto anche per una piccola parte da documentazione, in prevalenza di natura grafica, fatta eseguire dal governo francese a seguito della legge del 15 settembre 1807, la quale imponeva a tutti i Dipartimenti dell’Impero la formazione di un nuovo catasto. Gli aggiornamenti di alcune serie avvennero, con qualche modifica, seguendo le indicazioni date dalla Soprintendenza generale alle Comunità del Granducato e dalla Direzione del pubblico censimento per mettere a punto la compilazione del nuovo catasto delle isole dell’Arcipelago toscano e di quello di Lucca. Nel loro insieme queste 4045 unità rappresentano però solo un piccolo residuo di quello che fu il materiale prodotto per il grande progetto del catasto e in particolare dell’archivio originario della Deputazione che fu decimato prima da scarti cospicui e poi dall’alluvione del 1966. Stando infatti alla “Relazione finale al Granduca”, stesa dalla medesima a conclusione del suo mandato, nell’archivio erano depositati, tra registri e filze, 39.136 pezzi ed altre 6797 unità erano custodite presso le cancellerie. La documentazione superstite ha quindi delle gravissime lacune, e quando abbiamo iniziato il lavoro di riordino, non sempre è stato facile riconoscere e ricostruire non solo le serie, ma anche le singole unità mutilate, scompaginate e confuse tra le carte alluvionate delle successive istituzioni catastali. Una volta ricomposte le serie, il nostro obbiettivo principale è stato quello di individuare un percorso che permettesse di leggere in maniera sufficientemente chiara la struttura dell’archivio e, contemporaneamente, rendesse visibile la successione delle operazioni catastali tra di loro intersecanti. Ci risultava infatti indispensabile sia procedere ad una contestualizzazione storica di quest’importante operazione nel suo senso più ampio, sia dare ragione del "modus operandi" di chi vi aveva partecipato a vario titolo. In particolare volevamo ricostruire come era stato pensato e strutturato fin dall’origine l’archivio della Deputazione che nell’idea guida del suo corpo dirigente non aveva solo una funzione di gestione delle carte, ma era il manifesto del proprio lavoro da lasciare a futura memoria. L’Ufficio aveva infatti organizzato le carte per serie diverse a seconda della tipologia documentaria; all’interno di queste, in molti casi il materiale era organizzato per comunità. Ogni comunità era identificata da un numero progressivo (Firenze ad esempio era contraddistinta dal numero 89), e il suo territorio era suddiviso in sezioni denominate da un toponimo e da lettere dell’alfabeto. Queste segnature alfanumeriche, poste sul dorso delle unità, rilegate a seconda delle serie allo stesso modo, spesso sono gli unici elementi che permettevano, e in parte permettono, di ordinare e identificare rapidamente sullo scaffale la documentazione all’interno delle serie. L’ufficio inoltre aveva approntato strumenti di consultazione dai quali risulta un’organizzazione virtuale delle carte indicizzate per comunità. Tenendo presente questi due criteri diversi, abbiamo ricostruito le unità, le sottoserie e le serie. Alla fine di questa ricomposizione avevamo un numero molto consistente di serie, alle quali doveva essere data una organizzazione complessiva. Ci risultavano infatti serie documentarie duplici che spesso si andavano ad intersecare con quelle del fondo Catasto generale della Toscana conservato qui in Archivio di Stato e già a disposizione del pubblico. La presenza di queste serie doppie si spiega in molti casi tenendo conto che la massa della documentazione catastale sulla quale abbiamo lavorato, è stata prodotta sia dalle istituzioni centrali, sia dalle cancellerie dislocate sul territorio. A rendere ancora più complicate le scelte di ordinamento, oltre al pessimo stato di conservazione, hanno contribuito le vicende storico-istituzionali con i numerosi passaggi di competenze e di trasmissione archivistica che hanno segnato fortemente l’ordinamento delle carte rendendo difficile individuare con ragionevole sicurezza la loro organizzazione. La linea guida che ci ha permesso di orientarci nella congerie dei documenti è stata in via generale quella di individuare e capire di volta in volta l’ente produttore e, per quanto riguardava la Deputazione, anche il “settore”. La Deputazione era infatti organizzata in più settori, come ad esempio quello che faceva capo al Ministro conservatore ed ispettore delle piante e perizie o quello pertinente al Ministro incaricato della verificazione delle spese comunitative e delle imposizioni di fiumi e fossi. A questo proposito è stata fondamentale la lettura della "Relazione finale al Granduca", ma ci siamo resi conto che questa non era sufficiente a rispondere a tutti gli interrogativi che ci derivavano dalla complessità documentaria. La Relazione, infatti, nella sua apparente chiarezza e linearità, risente fortemente del carattere di memoria “ufficiale”, rielaborata con intenti in parte giustificativi e in parte promozionali. Quando finalmente siamo riusciti a ricomporre parte degli “Atti della Deputazione” e a ritrovare il “Catalogo di tutti i documenti che costituiscono l'archivio delle Mappe e dei Campioni Estimali”, tutti questi documenti ci hanno confermato nella scelta di dividere il materiale in quattro sezioni corrispondenti ai quattro archivi in cui la documentazione era già stata conservata dalla stessa Deputazione: quello della segreteria generale, quello della ragioneria, quello delle mappe ed infine quello tenuto negli uffici dell’ispezione delle stime. In questo modo crediamo sia possibile dedurre e riconoscere le attribuzioni fondamentali assegnate alla Deputazione e capire come venivano applicate nello svolgimento del lavoro. Nella prima sezione sono infatti confluite quelle carte, conservate presso la Segreteria della Deputazione diretta da Gaetano Cellai, che esplicitano maggiormente la funzione organizzatrice e più direttiva della Deputazione, quali ad esempio i Diari degli atti dell'I. e R. Deputazione, i copia lettere e le filze degli affari. Nella seconda sezione sono state raccolte le carte dell’archivio dalla ragioneria che faceva capo a Luigi Palchetti; essa è formata da pochissime unità anche se nel 1834 comprendeva “42 volumi di scrittura, 23 libri di mandati, 31 filze di documenti giustificativi di spedizione dei mandati suddetti e 20 altre filze contenenti conteggi, quietanze e altri diversi documenti”. Tutto il materiale approntato per la misurazione del territorio dello Stato toscano è confluito nella terza sezione corrispondente all’archivio delle mappe diretto da Giovanni Massaini. Nella quarta e ultima sezione, la più consistente, sono state raccolte le carte dell’archivio delle stime, diretto da Giuseppe Andreini. L’archivio è stato articolato a sua volte in più nuclei documentari corrispondenti a quelli degli affari, a quelli dei calcoli e alle verificazioni delle spese comunitative. Segue poi il materiale che riguarda il conteggio delle superfici e delle spese di mantenimento dei fiumi e fossi; infine, in questa sezione è stata collocata anche tutta la documentazione relativa alla fase dell’attivazione del catasto diretta dallo stesso Andreini Il fondo ha subito pesanti scarti e gravissimi danni durante l'alluvione del 1966 La sede dela Deputazione era in via Ginori presso il palazzo Medici Riccardi. Il suo archivio, insieme alla documentazione degli uffici che si succedettero nella gestione del catasto, restò in questa sede fino all'Unità d'Italia

Note:

Strumenti di ricerca: Catalogo di tutti i documenti che costituiscono l'archivio delle Mappe e dei campioni estimali inventario analitico, 1834-1865 Elenco di consistenza e scarto, 1950 circa, pp. 100-111 Schedatura, 1950 circa Fonti: Segreteria di Gabinetto Appendice, 244, "Relazione al Granduca" di G. Inghirami e L. De' Ricci (1834) Bibliografia: E. CONTI, "I catasti agrari della Repubblica fiorentina e il Catasto particellare toscano (secoli XIV-XIX)", Istituto Storico Italiano per Medio Evo, Roma, 1966 G. BIAGIOLI, "L'agricoltura e la popolazione in Toscana all'inizio dell'Ottocento. Un'indagine sul catasto particellare", Pacini Editore, Pisa, 1975 A. BELLINAZZI - S. PUCCETTI CARUSO, "Un progetto dell'Archivio di Stato di Firenze per il recupero e l'inventariazione informatizzata degli archivi catastali toscani dell'Ottocento" in "http://www.archiviodistato.firenze.it/nuovosito/fileadmin/template/allegati_media/materiali_studio/convegni/catasti/convegni_catasti_bellinazzi.pdf", 2002

La documentazione è stata prodotta da:


Redazione e revisione:

  • Sonia Puccetti Caruso (archivista collaboratore esterno) , compilazione