Catasti ottocenteschi e archivi aggregati

Archivio di Stato di Firenze

Arroti di attivazione

Gerarchia:

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Titolo originale:

Arroti di attivazione

Tipologia:

serie

Data:

1832 -

Consistenza:

9 unità archivistiche

Descrizione:

La serie è composta da solo 8 unità archivistiche, 7 delle quali non riportano la data di compilazione. Fa eccezione la comunità di San Casciano che concluse la stesura dell’Arroto nel 1832. Questi registri, come segnato nel frontespizio di quello di San Casciano, rappresentano le “Tavole Indicative dei nuovi fabbricati e dei possessori in generale che variano in pianta, e che vanno corretti nel campione o per errori ed omissioni, o per passaggi di una porzione del fondo avvenuti dal giorno della compilazione del nuovo Catasto, per servire di documenti in appoggio delle operazioni che verranno depositate nella tavola di n° II”. (n° prov-) Gli Arroti furono compilati, insieme allo Scartafaccio del Campione e al Manuale durante l’ultima e forse più delicata fase dell’intero progetto catastale, quando cioè fu necessario recuperare tutte le variazioni di proprietà non presenti nel Campione depositato in cancelleria. Gli arroti di attivazione venivano compilati, quali documenti di appoggio alle variazioni , quando erano riscontrate anomalie durante la stesura del Manuale, strumento che serviva ad evidenziare incongruenze tra il vecchio estimo e il nuovo campione. Questa serie fu prevista dalla Deputazione che, con delibera del 4 maggio 1831, ne impose la compilazione. Secondo le Istruzioni per i periti e agli altri Agenti del catasto (9 maggio 1831) gli Arroti di attivazione erano il risultato di più operazioni che prevedevano la convocazione del proprietario in cancelleria o sul luogo dove era posto il bene in questione e l’esame dell’affare da parte del perito o del geometra. I registri predisposti sono divisi in dare e avere: nel dare doveva essere registrata la copia del conto portato al campione, con le osservazioni locali fatte dal perito o dal geometra, e nell’avere doveva essere riportata la stima con l’annotazione dei motivi della variazione.

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