Catasti ottocenteschi e archivi aggregati

Archivio di Stato di Firenze

Ufficio generale delle comunità del Regno

Date di esistenza:

  • 1802 - 1806

Intestazioni:

  • Ufficio generale delle comunità del Regno

Descrizione:

L’Ufficio generale delle comunità del Regno fu istituito sotto il governo di Ludovico I di Borbone il 3 settembre 1802 (Motupropri e Rescritti spediti nei mesi di ottobre, novembre e dicembre 1802, I, num. prov. 123, c. 31 e sgg.) in un momento in cui sembrava che la Toscana avesse raggiunto un certo livello di stabilità politica e amministrativa, poiché con la pace di Luneville, firmata il 9 febbraio 1801, si era posta fine alle alterne fortune dei partiti filofrancesi e filoaustriaci esplose nel 1799 con la fuga da Firenze di Ferdinando II. Il Granducato, usato come moneta di scambio al tavolo delle trattative tra Austria e Francia, fu ceduto dai Lorena in cambio di alcuni territori tedeschi e fu quindi assegnato a Ludovico di Borbone che a sua volta rinunciava al Ducato di Parma. A seguito di questo trattato veniva istituito il Regno d’Etruria e la Toscana passava sotto l’area di influenza di Napoleone. Dopo l’insediamento il nuovo governo pose tra i suoi obbiettivi quello di rendere più efficiente l’amministrazione del territorio, governato da quattro Dipartimenti superiori di soprintendenza comunitativa che avevano tra le loro funzioni anche quello di sovrintendere ai bilanci delle comunità e al gettito complessivo che lo Stato poteva incamerare. Il loro compito principale era quello di vigilare che le Comunità fossero amministrate coerentemente ai regolamenti comunitativi del contado e del distretto emanati nel 1774 e nel 1782 e successivamente. Nonostante questo fine comune, i compartimenti avevano però caratteristiche molto diverse, sia per la disparità dell’estensione territoriale, che per la diversa densità abitativa. Fino all’inizio del 1802, infatti, vi era a Firenze la Camera delle comunità, diretta da un Soprassindaco e provveditore, che soprintendeva a 127 comunità servite da cinquanta cancellieri; a Pisa vi era l’Ufficio dei fossi diretto da un provveditore che presiedeva 28 comunità in cui prestavano servizio 8 cancellieri; a Siena era stata posta la sede dell’Ufficio generale delle comunità della Provincia Superiore con a capo un provveditore che dirigeva 28 comunità con 9 cancellieri; infine a Grosseto vi era l’Ufficio dei fossi diretto da un provveditore che dirigeva 18 comunità servite da 5 cancellieri. Questi quattro Dipartimenti dialogavano direttamente con il Sovrano attraverso le Segreterie ed erano perciò completamente indipendenti l’uno dall’altro. La necessità di raccordare ed uniformare le direttive generali fu quindi la molla che spinse al ripensamento dell’intero sistema: a Firenze fu creato un nuovo dipartimento chiamato Ufficio generale della comunità del Regno le cui competenze di soprintendenza furono estese a tutte le comunità del Regno di Toscana. A capo dell’Ufficio generale fu posto un Soprassindaco e soprintendente, il senatore Giovan Battista Cellesi (sostituito dopo pochi mesi dal senatore Pandolfo Spannocchi), al quale furono affidati gli affari tanto per la parte “civile che economica riguardanti gli oggetti generali delle amministrazioni comunitative”; a lui si doveva fare riferimento per qualsiasi cambiamento delle amministrazioni comunitative e per ogni ricorso sopra gli affari dipendenti dalle varie Camere di Soprintendenza comunitativa, nonché la scelta dei nominativi da proporsi per la turnazione dei cancellieri, dei loro aiuti e di altre cariche, dopo aver sentito i vari capi dei rispettivi Dipartimenti. Al Soprassindaco spettava anche un ruolo di controllo diretto dei cancelleri, ai quali poteva inviare o fare personalmente ispezioni, così come doveva verificare l’amministrazione del Canale Maestro della Valdichiana e alcuni importanti luoghi pii quali la Fraternita di Arezzo e i Ceppi di Prato (Affari d’Uffizio 1802, n. prov. 15175). Al direttore della camera delle comunità del contado e distretto fiorentino, Girolamo Cini, fu lasciato invece solo il titolo di provveditore e la competenza sugli affari interni delle comunità di propria pertinenza, alla pari dei provveditori dell’Ufficio dei Fossi, del Magistrato dei regolatori e dell’Ufficio dei Fossi di Grosseto. Tutti e quattro i provveditori potevano continuare a corrispondere direttamente con le segreterie solo per gli affari che rientravano nelle loro competenze, ma dovevano invece passare attraverso il Soprintendente e soprassindaco per tutti gli affari di carattere generale. Il 3 settembre 1802, insieme all’istituzione dell’Ufficio generale per le comunità del Regno, fu firmato anche il ruolo del personale assegnato al nuovo dipartimento che fu composto, oltre che dal Soprassindaco e soprintendente, da un segretario (Luigi Certellini) al quale spettava il compito di regolare la circolazione degli ordini, di inviare le suppliche e le memorie per informare i ministri competenti, aprire la posta, avere la firma per le ricerche d’informazioni, preparare gli affari al Soprassindaco e minutare quelli più importanti. Il resto del personale era composto da un aiuto del segretario, tre commessi, un ministro del registro e due copisti (Minute relative alla creazione dell’Ufficio generale delle comunità del Regno, in Motupropri e Rescritti spediti nei mesi di ottobre, novembre e dicembre 1802, I, num. prov. 123, c. 44 e sgg.) Nonostante l’importanza attribuita al nuovo dipartimento, lo Stato non impegnò molte risorse economiche: l’organico, per non gravare le casse dello Stato, fu reclutato tra gli impiegati che già appartenevano all’amministrazione pubblica, la sede fu ricavata sottraendo alcuni locali alla Camera delle comunità e i mobili furono recuperati da altri uffici. Tra le poche spese fatte per costituire l’ufficio vi fu l’acquisto di una copia di leggi emanate dal 1737 fino al 1800 poichè esse costituivano il riferimento fondamentale e indispensabile del lavoro del Soprintendente (Motupropri e Rescritti spediti nei mesi di ottobre, novembre e dicembre 1802, I, num. prov. 123, c. 381 e sgg.). Con queste prerogative l’Ufficio generale delle comunità del Regno continuò ad operare fino al 1806, quando, con il motuproprio del 23 agosto, la regina reggente Maria Luisa abolì il dipartimento (Leggi e Bandi, 23 agosto1806, n° IL). A quella data sembrava che le motivazioni che avevano portato alla sua creazione pochi anni prima fossero ormai superate e che invece fosse necessario snellire le procedure degli affari inerenti alle comunità ripristinando l’antico sistema. La Camera delle comunità del contado e distretto fiorentino tornò quindi ad essere l’organo centrale da cui dovevano dipendere l’Ufficio dei Fossi di Pisa, il Magistrato dei regolatori e l’Ufficio dei Fossi di Grosseto. Lo Spannocchi, capo del dipartimento soppresso, passò alla direzione della Camera mantenendo le stesse prerogative e assommando al titolo di Soprintendente Soprassindaco anche quello di Provveditore con le relative competenze. La situazione restò inalterata fino 1808, quando anche la Camera delle comunità fu a sua volta abolita poichè, a seguito della delibera del Senato del 24 maggio, la Toscana entrò a far parte dell’Impero Francese sotto la guida di Elisa Bonaparte Baciocchi.

Note:

Fonti: Ufficio generale delle comunità del regno, "Motupropri e Rescritti spediti nei mesi di ottobre, novembre e dicembre 1802, I, num. prov. 123, c. 31 e sgg.", I, num. prov. 123, c. 31 e sgg.Bibliografia: Aa. Vv., "La Toscana dal Granducato alla Regione. Altante delle variazioni amministrative territoriali dal 1790 al 1990.", Regione Toscana - Giunta regionale, Marsilio Editore, Firenze, 1992 Ufficio generale delle comunità del Regno, "Motupropri e Rescritti spediti nei mesi di ottobre, novembre e dicembre 1802", 1, c. 31 e sgg. L. VALGIMOGLI - V. BAGGIANI - S. PUCCETTI CARUSO, "Giovan Battista Cellesi" in "Sistema Informatico Archivio di Stato di Firenze (Siasfi)", http://www.archiviodistato.firenze.it/siasfi/cgi-bin/RSOLSearchSiasfi.pl?_op=getsprod&id=IFDC2628XX&_cobj=yes&_language=ita&_selectbycompilationdate=SI&curwin=secondwindow
Complessi archivistici:
  • 1802 , 1802 - (sottoserie)
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  • 1803 , 1803 - (sottoserie)
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  • 1804 , 1804 - (sottoserie)
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  • 1805 , 1805 - (sottoserie)
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  • 1806 , 1806 - (sottoserie)
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  • 1819 , 1819 - (sottoserie)
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  • Affari d'uffizio 1802-1806 , 1802 - 1806 (serie)
    UFFICI CENTRALI » Ufficio generale delle comunità del Regno » Affari d'uffizio 1802-1806
  • Affari diversi di cancellerie dal 1802 al 1806 , 1802 - 1806 (serie)
    UFFICI CENTRALI » Ufficio generale delle comunità del Regno » Affari diversi di cancellerie dal 1802 al 1806
  • Copialettere , 1803 - 1806 (serie)
    UFFICI CENTRALI » Ufficio generale delle comunità del Regno » Copialettere
  • Indice e registro degli affari , 1802 - 1806 (serie)
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  • Minute di rappresentanze , 1802 - 1806 (serie)
    UFFICI CENTRALI » Ufficio generale delle comunità del Regno » Minute di rappresentanze
  • Motupropri e rescritti spediti dal mese di ottobre 1802 al mese di dicembre 1806 , 1802 - 1806 (serie)
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  • UFFICI CENTRALI , 1802 - 1865 (insieme di fondi)
  • Ufficio generale delle comunità del Regno , 1802 - 1806 (fondo)
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Redazione e revisione:
  • Sonia Puccetti (archivista collaboratore esterno) , compilazione