Catasti ottocenteschi e archivi aggregati

Archivio di Stato di Firenze

Direzione Generale del pubblico censimento

Gerarchia:

UFFICI CENTRALI » Direzione Generale del pubblico censimento

Titolo originale:

Direzione Generale del pubblico censimento

Tipologia:

fondo

Data:

1848 - 1865

Descrizione:

Nel 1848, nel contesto delle riforme amministrative, venne istituita la Direzione Generale del Pubblico Censimento, in sostituzione della soppressa Soprintendenza Generale alle Comunità di cui ereditò le competenze regolate dalle istruzioni del 1841. Inoltre, la Direzione continuò ad esercitare il controllo sull’Ufficio di Conservazione del Catasto. La configurazione attuale del fondo è l’esito dell’intervento di riordino che ha portato all’eliminazione di quelle unità archivistiche eccedenti il periodo di attività di questa istituzione o prodotte dall’Intendenza di finanze, ma attribuite erroneamente alla Direzione nell’elenco di consistenza degli anni 50’del Novecento. Si è ritenuto opportuno, dove ancora presenti, riportare le segnature coeve date alle singole unità archivistiche per evidenziare i legami e la continuità esistenti tra le entità archivistiche che si sono avvicendate nella gestione del catasto. Inoltre, sono stati registrati, ove ancora presenti e leggibili, i numeri attribuiti ai singoli pezzi e corrispondenti alle schede redatte per elaborare l’elenco di versamento degli anni’50 del Novecento. L’archivio si poggia in primo luogo sulla corposa serie dei “Decreti e affari diversi” (1848-1865) dove sono archiviati insieme sia i fascicoli relativi agli affari che necessitano l’approvazione sovrana, sia quelli pertinenti alle dirette facoltà del Direttore Generale. La formazione di questa serie è scandita da alcuni mutamenti politici e istituzionali che rappresentano il filo conduttore lungo il quale si sedimentano i documenti. Per quanto concerne i decreti, le novità che interessano questa tipologia documentaria sono più di carattere formale che di contenuto. L’intento innovativo appare nell’impiego del termine “decreto” in sostituzione di “rescritto” che è da collegarsi con l’introduzione del regime costituzionale nel 1848. Fino al 1849, all’interno della serie, il decreto reale è distinto materialmente dall’affare, perché sulla cartella che racchiude i documenti, è riportata la lettera “R”che in origine indica il rescritto granducale. In seguito, applicando una diversa modalità di archiviazione, la differenza tra decreto e affare non è più segnalata e sulla camicia del fascicolo compare una sintesi del contenuto dell’affare. Anche l’istruttoria del decreto subisce dei cambiamenti nel corso del tempo e nel 1861 con l’annessione della Toscana al regno d’Italia, la Direzione del Pubblico Censimento corrisponde direttamente con il ministero delle Finanze del governo centrale, dal quale riceve la partecipazione degli affari che, per legge o regolamento, non può risolvere con le proprie facoltà. La documentazione concernente gli affari è composta dai fascicoli relativi a tematiche che spettano alle dirette competenze della Direzione, come le decisioni finali su proroghe di volture e sui reclami di stime. La complessità dell’attività amministrativa svolta dalla Direzione, soprattutto a partire dal 1861, per l’adeguamento alla normativa piemontese, trova riscontro nella presenza di alcune filze documentarie contenenti le risposte a circolari inviate dai cancellieri comunitativi, intitolate “Repliche”. La soppressione nel 1850 dell’Ufficio di conservazione del catasto e il passaggio delle relative competenze alla Direzione determinano la produzione di documenti concernenti i problemi risolti precedentemente dal cessato ente, in base al regolamento del 1841, come la continua vigilanza su tutte le operazioni censuarie. Il periodico aggiornamento delle carte catastali, il monitoraggio annuale della condizione immobiliare e patrimoniale dei contribuenti hanno prodotto la serie “Correzioni, divisioni, addaziamenti e sdaziamenti” (1850-1865) che raggruppa i fascicoli relativi a tutte quelle operazioni catastali eseguite sui Campioni che necessitano l’approvazione del Direttore del Pubblico Censimento, compito in precedenza assolto dal Ministro Conservatore del catasto. La serie “Addaziamenti” (1850-1865) è invece formata dai documenti concernenti gli addaziamenti annuali degli immobili, materia passata alla Direzione dopo la soppressione dell’Ufficio di conservazione del catasto. Entrambe le serie sono corredate dai relativi "Registri" (1850-1865) che permettono il rapido reperimento della pratica. Dalle istituzioni precedenti, la Direzione mutuò le competenze in campo economico e finanziario, alle quali deve essere attribuita la serie “Stati di previsioni delle comunità” (1849-1865), registri che riportano i dati delle spese previste per l’amministrazione ordinaria. Connessi con vigilanza sul gettito fiscale sono i registri relativi agli Indici dei possessori e gli Indici delle Pievanie che riportano lo stato contributivo di ogni nominativo. Tra i documenti che formano l’archivio ci sono anche i volumi contenenti le "Leggi e bandi del granducato": la loro presenza si spiega con la necessità di avere subito disponibili i riferimenti normativi per lo svolgimento del lavoro. Infine, all’interno di questo fondo è stato collocato un aggregato documentario che raccoglie i documenti relativi al catasto lucchese, che verrà descritto separatamente.

Note:

Strumenti di ricerca: Elenco di consistenza e scarto, 1950 circa, pp. 701-716 Schedatura, 1950 circa Bibliografia: A. ZOBI, "Storia civile della Toscana", Luigi Molini, Firenze, 1852 E. POGGI, "Memorie storiche del governo della Toscana nel 1859-60", Tipografia Nistri, Pisa, 1867

La documentazione è stata prodotta da:


Redazione e revisione:

  • Susanna Gori (archivista collaboratore esterno) , compilazione