Descrizione
Nel programma generale del piano per il quartiere CEP di Sorgane, Leonardo Savioli a capo del gruppo di architetti composto da Dezzi Bardeschi, Giorgini, Gori e Santi, progetta un complesso organismo che parte da un nodo quadrato, dove sono collocati i servizi, e si sviluppa, in direzioni lineari collegate al nodo centrale, attraverso ballatoi interni e vie sopraelevate. L'idea è quella di creare un organismo autonomo in cui articolare le varie funzioni del vivere, da quelle ricreative, alla scuola, al mercato, all'abitare. Quest'ultimo tema sarà di primaria importanza per l'architettura di Savioli, che lo inserisce a pieno titolo nel panorama dell'architettura internazionale del periodo, impegnata nel dare soluzioni al problema dell'abitare nelle grandi concentrazioni urbane. L'intero complesso è stato progettato in cemento, con parti prefabbricate, comprese le pannellature esterne, mentre quelle interne erano previste in gesso. I vari edifici del complesso, suddivisi in appartamenti, erano caratterizzati da alloggi differenziati mentre i "pilotis" lasciavano spazio al suolo per una piazza coperta, sulla quale si affacciavano negozi e garages, così come i ballatoi e le terrazze dei percorsi sopraelevati, lasciavano spazio alle varie funzioni di vita collettiva.