Descrizione
Negli anni '50 la situazione edilizia in Italia desta preoccupazione e vengono varati numerosi progetti per risolvere il problema drammatico degli alloggi. Anche Savioli, come molti altri architetti, si trova, agli esordi del suo percorso, ad affrontare un'esperienza di progettazione su scala urbana. Il villaggio San Francesco, nella zona di San Gaggio a Firenze, viene ideato per ospitare una cooperativa dedita all'artigianato e alcune residenze sono infatti progettate con un laboratorio in comune. Il nucleo residenziale, caratterizzato da edifici di dimensioni ridotte, si sviluppa in modo da permettere gli affacci sul paesaggio circostante, coltivato ad olivi, viti e alberi da frutto, e allo scopo di garantire una distribuzione equa degli spazi verdi privati intorno. Gli edifici sono scanditi dai pilastri in cemento sulla superficie bianca intonacata e le facciate sono rese varie dalle diverse aperture e dagli infissi in legno naturale, in parte tinteggiato di rosso. Gli infissi, leggermente sporgenti rispetto al filo interno, preannunciano una caratteristica delle future architetture di Savioli e inizia, con quest'opera, anche la sperimentazione sul tema della prefabbricazione e della ripetizione di elementi modulari.