home » Percorsi » I segreti degli ambasciatori

Percorso

logo percorso 9 I segreti degli ambasciatori

A cura di Francesco Martelli

Cosa racchiudono le lettere del passato? proviamo a comporre un messaggio “cifrato” e... sigilliamo la nostra missiva!

Molti dei personaggi delle grandi famiglie cittadine hanno svolto incarichi pubblici importanti al tempo della Repubblica fiorentina tra il XIV e il XV secolo così come sotto il Principato mediceo, uno dei più delicati era quello di ambasciatore.
Dopo una lunga fase storica durante la quale le negoziazioni tra gli Stati erano affidate a missioni straordinarie, di cui erano investiti personaggi spesso di grande levatura, ma il cui compito di ambasciatori si esauriva una volta portato a compimento lo specifico incarico loro assegnato, tra Cinquecento e Seicento nasce e si sviluppa la diplomazia in senso moderno, intesa come strumento permanente di negoziazione e riduzione dei conflitti fra gli Stati.
Vengono progressivamente organizzate, nelle principali capitali, sedi diplomatiche stabili e strutturate, e nasce la figura di ambasciatore ‘residente', nominato dal Principe e suo formale rappresentante, giuridicamente abilitato a trattare in suo nome grandi e piccole questioni e ad occuparsi comunque ordinariamente dei rapporti politici, ma non solo, col governo e la corte presso i quali era stato destinato.
Proprio perché dovevano rappresentare ufficialmente il Principe, gli ambasciatori erano di solito selezionati tra le fasce sociali di rango più elevato, e in particolare nella nobiltà; erano però coadiuvati da collaboratori scelti in base all'affidabilità, la cultura specifica e l'esperienza, quali i segretari d'ambasciata, che svolgevano un ruolo non meno delicato e prezioso.
Era il segretario infatti che si occupava del disbrigo effettivo degli affari, spingendosi spesso a frequentare ambienti e personaggi che sarebbero stati negati all'ambasciatore, legato al rispetto di un'ufficialità che, nel corso del Seicento, lo inviluppava sempre più nelle rigide norme di codificati e sempre più complessi cerimoniali.
In particolare per i piccoli stati italiani, come il granducato di Toscana, sempre più schiacciati nel gioco delle grandi potenze (Spagna, Francia, Impero, Papato) e quindi poco o punto in grado di giocare un ruolo di qualche rilievo politico sul piano internazionale, la diplomazia divenne soprattutto un potente strumento di informazione. Era di capitale importanza che tutte le novità e le informazioni di carattere politico, militare o di altro genere affluissero rapidamente e in modo riservato e sicuro a Firenze, in modo da poter essere vagliate, confrontate, elaborate ai fini di predisporre efficaci strategie e contromosse.
Tutta questa infaticabile e diuturna attività ha portato alla produzione, e successiva sedimentazione negli archivi, di una sconfinata documentazione originale: dalle ‘istruzioni', con le quali si impartivano all'ambasciatore le informazioni iniziali per la sua missione e le norme alle quali si sarebbe dovuto attenere, ai ‘dispacci' diplomatici propriamente detti, contenenti, in forma epistolare e spesso ‘in cifra' (cioè crittografate secondo un alfabeto convenzionale e segreto), tutti gli aggiornamenti sulle notizie relative alla corte di residenza e al disbrigo degli affari, alle ‘memorie' e relazioni su particolari questioni, alle collezioni di ‘avvisi' manoscritti e a stampa (gli antenati di quelli che saranno a partire dal Settecento le gazzette e i giornali di informazione). Gli archivi toscani (come il grande fondo Mediceo del principato, archivio allo stesso tempo dinastico e di governo dei granduchi medicei, dal 1532 al 1737) conservano in maniera straordinariamente completa e organizzata questa preziosa documentazione, che ci permette di penetrare nei più segreti e delicati ambiti di azione dell' ambasciatore e dei suoi collaboratori, seguendoli nel loro agire, dalle più ufficiali cerimonie e formalizzate udienze fino alle non meno utili frequentazioni del complesso, variegato e non di rado equivoco mondo che si muoveva entro e attorno ai lussuosi ambienti delle grandi corti dell'epoca.

Mediceo avanti il Principato.Esempio di missiva della Signoria di Firenze

Esempio di missiva della Signoria di Firenze (1530)
Mediceo avanti il Principato. Lettera cifrata del Re di Sicilia 1459

Lettera cifrata del Re di Sicilia (1459)
<strong>Mediceo avanti il Principato</strong>

Esempio di parti di lettera decifrata : in interlinea : "venire a Roma"
		Mediceo avanti il Principato. Esempio di cifrario

Esempio di cifrario
Mediceo avanti il Principato.	Esempio di cifrario

Esempio di cifrario
Mediceo avanti il Principato.	Esempio di cifrario:

Esempio di cifrario