Famiglia ALBIZZI (fasc. 56)
Luoghi
- - Firenze, San Giovanni, Chiave
- - Pisa
Blasoni
Di nero, a due cerchi concentrici d'oro.
Idem; con il capo d'Angiò.
Di nero, a due cerchi concentrici d'oro, con il capo d'argento caricato della croce di nero.
Note
Sono da ritenere frutto di un'esecuzione approssimativa tre esemplari presenti sulle facciate di palazzi della famiglia a Firenze, recanti uno scudo cerchiato (cfr.). A proposito dello stemma presente nelle Biccherne senesi relativo al depositario Bernardino degli Albizzi (1616-1619), il Borgia blasona: «Di nero, a due armille d'oro, l'una nell'altra» (Biccherne 1984). Lo stemma del 3° tipo si trova anche partito con l'arma della famiglia Rucellai, segnalato dal Sepoltuario Rosselli nella chiesa di San Pier Maggiore. In questo stesso tipo, il capo fa riferimento all'ammissione all'Ordine Teutonico di Maso di Luca degli Albizzi nel 1388: i suoi discendenti mantennero la Croce di Prussia anche nei secoli successivi. Il capo d'Angiò fu invece concesso a Alessio di Iacopo degli Albizzi, mentre si trovava alla Corte di Napoli presso la regina Margherita (1379-1381). Un ramo che ottenne l'ammissione al patriziato fiorentino con Rinaldo degli Albizzi nel 1751 si era trasferito a Pisa agli inizi del XVII secolo (Luca degli Albizzi, marchese di Castelnuovo e Cecina, 1639): per questo, Tommaso degli Albizzi fu ammesso al patriziato pisano nel 1754.