Il Repertorio generale dei testamenti costituisce uno strumento di ricerca utile per accedere ai testamenti conservati nei fondi Notarile moderno e Notarile postunitario, rogati o ricevuti dai notai toscani tra il 1570 e il 1900.
Il Repertorio è organizzato cronologicamente (su base decennale e, dal 1791, quinquennale) e alfabeticamente per cognome del testatore o della testatrice, con indicazione, per ciascuna voce, dei rispettivi dati relativi a: patronimico, nome del notaio rogatario e data dell’atto.
Il nome del notaio, in particolare, costituisce la chiave per richiedere il testamento sulla base delle indicazioni fornite dagli inventari sommari dei due fondi sopra citati.
Per la richiesta dei testamenti si rimanda al link riportato in questa pagina.
La genesi della compilazione del Repertorio si inquadra nell’ambito dei lavori di riordino a cui, tra gli altri, furono sottoposti gli atti di ultima volontà conservati presso l’Archivio generale dei contratti (poi Archivio notarile) di Firenze nella seconda metà del XVIII secolo.
Al fine di ottemperare agli scopi pratici legati alle esigenze amministrative contingenti, il lavoro di indicizzazione degli atti, basato sulle filze di mandate, procedette a ritroso partendo dai testamenti più recenti, mediante la compilazione di polizze cartacee (una per ciascun testamento), i cui dati furono poi progressivamente trascritti sui campioni non più tardi del 1790. Dei primi campioni (ossia volumi di repertorio), tre si conservano in duplice copia (vedi i nn. 19-20 e 22-25, anni 1751-1760 e 1771-1790) e furono compilati da Giovanni Marchi e Alessandro Ricoveri.
Il lavoro di indicizzazione proseguì anche per i testamenti degli anni successivi, fino al 1905, mediante la redazione di volumi-campioni basati su intervalli non più decennali, ma quinquennali; il lavoro fu inoltre completato per i testamenti più antichi, fino ad arrivare al 1569, anno dell’istituzione dell’Archivio generale dei contratti da parte di Cosimo I de’ Medici. L’identità dei compilatori è riportata in soli quattro casi, sui frontespizi dei volumi relativi agli anni 1846-1850 e 1851-1865: si tratta di Luigi Rosati e di Giuseppe Sorelli, rispettivamente primo ministro e aggregato dell’Archivio dei contratti.
I volumi del Repertorio fecero il loro ingresso nell’Archivio di Stato di Firenze a seguito di versamenti effettuati dall’Archivio notarile di Firenze nel 1940 (n. 13 volumi, anni 1570-1700), nel 1957 (n. 16 volumi, anni 1701-1805), nel 1986 (n. 15 volumi, anni 1805-1883) e nel 2001 (n. 2 volumi).
Tra il 1990 e il 1998 i primi 45 volumi del Repertorio (anni 1570-1890) sono stati riprodotti in microfilm, per un totale di 73 bobine e di circa 40.000 fotogrammi. All’inizio del 2023 si è provveduto a digitalizzare i microfilm, a effettuare la fotoriproduzione degli ultimi due registri (nn. 46-47) e a organizzare e rinominare i file in modo da consentirne una fruizione agevole. L'intervento è stato curato da Fabio D'Angelo, con la collaborazione di Fabio Biagi, Giulia D'Andrea e Giovanni Piccolino.
1570-1900
47 registri