Piante dello scrittoio che fu istituito (1540) da Cosimo I per amministrare il suo patrimonio, che consisteva non solo in beni immobili, ma anche in entrate di carattere fiscale. Figuravano infatti tra le rendite dello scrittoio anche i proventi delle privative del ghiaccio, della foglia di gelso, in Firenze ed in altre comunità) e di alcune gabelle. I beni medicei inoltre erano esenti da imposte e vi era una giurisdizione esclusiva per il contenzioso civile e penale che li riguardava. Gli affari dello scrittoio facevano capo ad un segretario del granduca. L'amministrazione del patrimonio granducale aveva inoltre uffici periferici a Pisa, a Siena, ed in altre città della Toscana. Dopo l'istituzione da parte di Francesco Stefano di Lorena dell'appalto generale, furono appaltate anche le rendite dello scrittoio cui furono tolte le mansioni giurisdizionali, affidate con motuproprio 31 dic. 1740 alla Camera granducale. Poi, con l'altro del l o dic. 1777, che sopprimeva la Camera granducale, la giurisdizione civile passò all'auditore delle regalie e possessioni. Con Pietro Leopoldo, nel quadro della sistemazione generale del patrimonio del sovrano, con motuproprio 28 mar. 1770, i beni amministrati dallo scrittoio furono assoggettati alle imposte, e con altro dell'8 ag. 1780 il dipartimento dei boschi veniva aggregato alle possessioni, il 27 nov. 1781 quello di caccia e pesca, e il 4 febbr. 1783 quello delle regie razze di Pisa. Infine il 6 aprile 1789 lo scrittoio delle possessioni prese il nome di " amministrazione generale dei patrimoni della corona e personale di sua altezza reale " e passò dalla dipendenza della segreteria di finanze a quella della corte. Il 26 agosto 1802, durante il regno di Lodovico di Borbone, questa amministrazione fu soppressa e le possessioni, le regie fabbriche, il museo di fisica e di storia naturale e l'officina delle pietre dure furono inclusi nel demanio e restituiti alle dipendenze della segreteria di finanze. Tale struttura durò fino al 1808 quando l'amministrazione dei beni della corona fu affidata ad un intendente generale.
La raccolta fu organizzata nel 1790 dal Direttore delle possessioni riunendo in 41 tomi numerose piante dell'archivio, le altre piante furono lasciate sciolte.
Fonte: Guida generale
Digitalizzazione a colori della serie dei Tomi
sec. XVII-1822
685 unità