ARCHIVIO PER LA MEMORIA E LA SCRITTURA DELLE DONNE
'ALESSANDRA CONTINI BONACOSSI'

www.archiviodistato.firenze.it/memoriadonne


Sui generis 2011. Memoria e voce delle donne
Incontri Scritture Poesia Video Musica Danza Teatro

30 marzo – 2 aprile 2011
Museo Marino Marini, Firenze


Percorso audiovisivo - “La scrittura mistica”:

Maria Maddalena de’ Pazzi
I Quaranta giorni e I Colloqui


MARIA MADDALENA DE’ PAZZI (1566-1607)

Nel giugno 1585 una giovane carmelitana fiorentina, Maria Maddalena de’ Pazzi, nel monastero di Santa Maria degli Angeli ricevette durante l’ottava dello Spirito Santo quelle Revelationi e Intelligentie sul mistero della Trinità e l’azione dello Spirito Santo, che per il contenuto e le modalità in cui si produssero costituiscono insieme ai Colloqui la “parola” più originale dell’intero corpus delle sue visioni. È un insegnamento dottrinale che evade lo spazio e i contenuti della vita claustrale per affrontare, come affermò il suo biografo Vincenzo Puccini nel pubblicare le Revelationi nel 1611, «i punti più sottili della teologia […] con tutti i termini di scienza, come se fusse stata per molto tempo esercitata nelle scuole».

Le monache che trascrissero le visioni di Maria Maddalena,ne descrivevano ammirate la straordinaria bellezza, quando durante le estasi «un certo bel riso» le illuminava il volto e gli occhi le si accendevano come «dua lucide stelle».

La vita e gli scritti di Caterina da Siena furono tra le fonti più rilevanti dell’esperienza religiosa e della riflessione teologica di Maria Maddalena de’ Pazzi. Oltre l’anello, il mutamento del cuore e le stimmate impresse nell’anima, il segno più rilevante della similitudine con Caterina, è nella dottrina dell’Amore, che con tratti di forte originalità speculativa e linguistica Maria Maddalena sviluppò nel suo parlato mistico.
In un ambiente fiorentino ancora segnato di presenze savonaroliane, e dove non era del tutto sopito il sospetto che aveva accompagnato qualche decennio prima i doni spirituali e il parlare profetico di Caterina de’ Ricci, Maria Maddalena ripropose con radicalità il carattere profetico della sua vocazione. Nelle lettere della Renovatione della Chiesa scritte nel luglio 1586 si rivolse con inusitata libertà e assunzione di autorevolezza a papa Sisto V, all’arcivescovo di Firenze Alessandro de’ Medici, ai cardinali presso la Sede apostolica, per indurli a voler intendere «l’opera del Verbo», cioè la radicale riforma della vita religiosa.

In una lettera scritta a Caterina de’ Ricci, Maria Maddalena si richiamava a una specifica tradizione femminile di testimonianza, nel segno del «lume della luna» (il sapere delle donne), per la quale indicava come antesignane Caterina da Siena e Maria Maddalena, l’apostola dei vangeli. La Vergine Maria, che con la sua potenza impotente aveva fatto discendere in sé il Verbo e restituito alla creatura la partecipazione di Dio, era il suo modello.

 

A. Scattigno, Maria Maddalena de’ Pazzi. Tra esperienza e modello, in G. Zarri (a cura di), Donna, disciplina, creanza cristiana dal XV al XVII secolo. Studi e testi a stampa, Roma 1999.

Tutte le opere di santa Maria Maddalena de’ Pazzi dai manoscritti originali, Firenze 1960-1966, vol. primo,; I Quaranta giorni, volume secondo, I Colloqui, parte prima.


 

Maria Maddalena de’ Pazzi, I Quaranta giorni e I Colloqui




Scelta dei testi: Anna Scattigno - Voce recitante: Angela Giuntini





© Archivio per la memoria e la scrittura delle donne 'Alessandra Contini Bonacossi'

 

 

 

Elenco video