MARIA MADDALENA
DE PAZZI (1566-1607)
Nel giugno 1585 una giovane carmelitana fiorentina, Maria Maddalena
de Pazzi, nel monastero di Santa Maria degli Angeli ricevette
durante lottava dello Spirito Santo quelle Revelationi e Intelligentie
sul mistero della Trinità e lazione dello Spirito Santo,
che per il contenuto e le modalità in cui si produssero costituiscono
insieme ai Colloqui la parola più originale dellintero
corpus delle sue visioni. È un insegnamento dottrinale che
evade lo spazio e i contenuti della vita claustrale per affrontare,
come affermò il suo biografo Vincenzo Puccini nel pubblicare
le Revelationi nel 1611, «i punti più sottili della
teologia [
] con tutti i termini di scienza, come se fusse
stata per molto tempo esercitata nelle scuole».
Le monache che trascrissero le visioni di Maria Maddalena,ne descrivevano
ammirate la straordinaria bellezza, quando durante le estasi «un
certo bel riso» le illuminava il volto e gli occhi le si accendevano
come «dua lucide stelle».
La vita e gli scritti di Caterina da Siena furono tra le fonti più
rilevanti dellesperienza religiosa e della riflessione teologica
di Maria Maddalena de Pazzi. Oltre lanello, il mutamento
del cuore e le stimmate impresse nellanima, il segno più
rilevante della similitudine con Caterina, è nella dottrina
dellAmore, che con tratti di forte originalità speculativa
e linguistica Maria Maddalena sviluppò nel suo parlato mistico.
In un ambiente fiorentino ancora segnato di presenze savonaroliane,
e dove non era del tutto sopito il sospetto che aveva accompagnato
qualche decennio prima i doni spirituali e il parlare profetico
di Caterina de Ricci, Maria Maddalena ripropose con radicalità
il carattere profetico della sua vocazione. Nelle lettere della
Renovatione della Chiesa scritte nel luglio 1586 si rivolse con
inusitata libertà e assunzione di autorevolezza a papa Sisto
V, allarcivescovo di Firenze Alessandro de Medici, ai
cardinali presso la Sede apostolica, per indurli a voler intendere
«lopera del Verbo», cioè la radicale riforma
della vita religiosa.
In una lettera scritta a Caterina de Ricci, Maria Maddalena
si richiamava a una specifica tradizione femminile di testimonianza,
nel segno del «lume della luna» (il sapere delle donne),
per la quale indicava come antesignane Caterina da Siena e Maria
Maddalena, lapostola dei vangeli. La Vergine Maria, che con
la sua potenza impotente aveva fatto discendere in sé il
Verbo e restituito alla creatura la partecipazione di Dio, era il
suo modello.
A. Scattigno,
Maria Maddalena de Pazzi. Tra esperienza e modello, in G.
Zarri (a cura di), Donna, disciplina, creanza cristiana dal XV al
XVII secolo. Studi e testi a stampa, Roma 1999.
Tutte le opere
di santa Maria Maddalena de Pazzi dai manoscritti originali,
Firenze 1960-1966, vol. primo,; I Quaranta giorni, volume
secondo, I Colloqui, parte prima.