RESOCONTO DEL CONVEGNO
"LE DONNE MEDICI NEL SISTEMA EUROPEO DELLE CORTI"

Quale è la scommessa che ha portato al convegno internazionale Le donne Medici nel sistema europeo delle Corti? Quella di fare del caso toscano delle Donne della Dinastia medicea un punto di osservazione più generale per valutare l’incidenza avuta dalle donne nel modo di organizzare l’identità, le strategie, e gli stessi indirizzi politici e culturali delle dinastie. Protagonista del convegno è stata una sola dinastia, quella dei Medici di Firenze, incrociata con grandi e piccole dinastie italiane ed europee. La storia dei Medici è stata vista in una sorta di genealogia al femminile: dall’arrivo a Firenze nel 1536 della giovanissima Margherita d’Austria, figlia naturale di Carlo V e sposa del primo duca di Firenze Alessandro, fino alla morte, nel 1743, dell’ultima erede dei Medici: la fiera elettrice palatina, Anna Maria Luisa. Nei tre giorni del convegno si sono viste entrare e uscire di scena, lungo percorsi tematici definiti, non solo le grandi Medici approdate a Parigi (Caterina e Maria regine di Francia) a cui è stata dedicata larga attenzione storica e letteraria anche in tempi recenti, ma anche le grandi "arrivate" dalle casate più titolate: da Giovanna a Maria Maddalena entrambe della casata d’Asburgo, alla tormentata vicenda di Margurite-Louise d'Orleans, cugina di Luigi XIV e sposa di Cosimo III. L'idea tradizionale, che ha voluto le donne inscritte in angusti confini giuridici e politici, ridotte a merce di scambio e a vittime, è stata sostituita da una lettura a tutto campo, polifonica e corale di queste donne individuate in cordate plurigenerazionali e ricondotte al centro del quadro. Non una per una, ma tutte insieme: una folla di donne legate da fili di appartenenza, da profonde differenze, da destini politici e individuali distinti e pur riallacciabili in un unico intreccio, in una storia per così dire alla rovescia. Un affresco storico in cui le donne Medici sono state viste in un caleidoscopio di immagini, di prismi di lettura, secondo un'ottica multidisciplinare che è stata un'idea guida dell'Archivio per la memoria e la scrittura delle donne fin dalla sua nascita nel 1998: dalla società alla politica, dall'arte alla letteratura, fino al cinema.

I titoli delle sessioni del convegno hanno individuato una sorta di guida di perlustrazione. Il Convegno è iniziato all’Archivio di Stato di Firenze , il giorno 6 ottobre 2005, con il tema "Il ritorno delle donne nel sistema di corte", introdotto da Alessandra Contini. La sessione ha dedicato un'attenzione specifica alla centralità avuta dalle donne nella prassi politica delle dinastie, nella gestione talvolta di ingenti patrimoni, ma anche nell'educazione dei figli. "Sacralità e religione" è il titolo della seconda sessione, che è stata coordinata da Gabriella Zarri, dove si sono indagati i rapporti fra "corti femminili e istituzioni religiose". Il sacro è stato considerato come veicolo di promozione della dinastia, tramite la penetrazione di ordini religiosi e il sostegno dato alle confraternite religiose. Da Eleonora de Toledo, che fu determinante nell'affermazione dei Gesuiti a Firenze, a Maria Maddalena dei Medici, reclusa nel monastero della Crocetta, che la dinastia avrebbe voluto santa, a Cristina di Lorena, che introdusse a Firenze l'Ordine degli Agostiniani. Barbara Marx ha introdotto la sessione "Le Medici nelle Corti italiani e europee". Le donne "migrate" ", quali spose, in altre corti europee si presentano non solo quali fiere sostenitrici della propria identità originaria, ma anche quali promotrici del collezionismo, come nel caso dell'ultima Medici, Anna Maria Luisa - di cui recentemente l'Ente Cassa di Risparmio di Firenze ha acquistato un bel ritratto - che fu animatrice di un'ampia circolazione di opere d'arte tra Dusseldorf e Firenze. Anche la grande Caterina di Francia è stata riaffrontata secondo una rivisitazione dell'"ombra nera" che ne avvolge la memoria, ovvero la protezione da lei accordata a maghi e atrologi nella corte francese.

La seconda giornata, organizzata dall’Istituto universitario europeo, si è svolta a villa Schifanoia Il potere femminile è stato rappresentato, nella sessione coordinata da Giulia Calvi - "Stili e spazi di governo" - nelle complesse forme del compromesso, essendo le donne - regine-reggenti o governatrici - sempre esposte agli stereotipi della inadeguatezza femminile al comando. Da Caterina dei Medici, che più volte tentò di forzare, attraverso uno stile personale di governo, le norme istituzionali, a Maria Maddalena d'Austria e Violante di Baviera, che furono, rispettivamente, mitizzata titolare del governo territoriale di San Miniato la prima, e amata governatrice dello stato di Siena la seconda. Ma gli incroci multidisciplinari si sono fatti determinanti nella sessione coordinata da Maria Fancelli, "Fra letteratura e storia". In questo ambito si è lavorato sulla riscrittura, che fa delle biografie letterarie delle donne e, in particolare delle donne Medici, delle "autobiografie imperfette" delle stesse autrici (Pellegrini): da Leonora dei Medici di Maria Bellonci a Margherite Louise d'Orleans, a lungo identificata con la crisi stessa della dinastia, che ci è stata restituita tramite la reivenzione letteraria di Anna Banti, quale creatura in gabbia, insetto senza posa. I percorsi della fortuna letteraria delle donne Medici sono stati seguiti anche attraverso gli stereotipi presenti nella letteratura tedesca e nella letteratura inglese.

L'ultima sessione, "Produzione del simbolico e quotidianità a Corte", si è svolta alla villa medicea del Poggio Imperiale, ed è stata accompagnata da una visita rivelatrice, di straordinario interesse, guidata da Riccardo Spinelli all'appartamento granducale fatto affrescare da Maria Maddalena d'Austria. Le relazioni della giornata hanno spaziato da Eleonora de Toledo, committente del giardino di Boboli, alla promozione al femminile del teatro e della musica, all'invenzione di magnifici e effimeri apparati di zucchero per i banchetti offerti dalle granduchesse.

Il convegno si è aperto alla cittadinanza, grazie al concerto offerto dall'Ente Cassa di Risparmio di Firenze, la sera del 7 ottobre alle ore 21,30, nel Cenacolo della Basilica di S. Croce. L'Ensemble Musica Ricercata che ha presentato un programma elaborato da Michael Stuve, di musiche medicee dei primi decenni del Seicento.

Ha concluso l'intenso programma del convegno, il trasferimento all'Impruneta (8 ottobre), per la visita alla mostra "Madonne del Chianti. Percorsi d'arte, storia e devozione", con il commento di Riccardo Spinelli.


Hanno reso possibile il convegno -promosso dall'"Archivio per la memoria e la scrittura delle donne" e dall'Archivio di Stato di Firenze, con la collaborazione dell'Istituto Universitario Europeo e dell'Educandato Statale della SS. Annunziata del Poggio Imperiale- il sostegno fondamentale dell'Assessorato alla Cultura della Regione Toscana, il contributo organizzativo e finanziario dell'Ente Cassa di Risparmio di Firenze e il contributo della Fondazione Cassa di Risparmio di S. Miniato.

Rosalia Manno Tolu (Archivio di Stato di Firenze)
Alessandra Contini (Archivio per la memoria e la scrittura delle donne)

Come emblema del convegno è stato scelto il dipinto La felicità pubblica, di Orazio Gentileschi, eseguito su commissione di Maria dei Medici, per il palazzo del Luxembourg (Parigi, Museo del Louvre)