LE DONNE MEDICI NEL SISTEMA EUROPEO DELLE CORTI
in collaborazione con l’Archivio di Stato di Firenze,
con il sostegno della Regione Toscana e dell'Ente Cassa di Risparmio di Firenze

Statua di Maria Luisa de' Medici Elettrice Palatina, 1667-1743Convegno internazionale sul ruolo delle donne della Dinastia Medici nel sistema delle corti europee, fra Cinquecento e Settecento 6-8 ottobre 2005.
L'iniziativa promossa dall'Archivio di stato di Firenze e dall'Associazione "Archivio per la memoria e la scrittura delle donne", l'Università degli studi di Firenze e dall'Istituto Universitario europeo, ha avuto l'incoraggiamento e il sostegno fondamentale da parte dell'assessorato alla cultura della Regione Toscana.

La scommessa storiografica è stata quella di fare del caso toscano un punto di osservazione più generale per valutare l'incidenza delle donne nel modo di organizzare l'identità, le strategie, e gli stessi indirizzi politici e culturali delle dinastie. Una prospettiva quindi che mette in campo una riflessione più generale sullo spazio specifico delle donne nel sistema di potere familiare e dinastico dell'antico regime.
Nelle discussioni informali che hanno preparato l'iniziativa si è deciso di puntare sullo spazio europeo delle relazioni e quindi studiare il mobile sistema degli arrivi e delle partenze delle donne Medici: Caterina e Maria di Francia, le principesse europee arrivate a Firenze (Eleonora di Toledo, Giovanna d'Austria, Margherita d'Orléans, Violante di Baviera). In questo senso è soprattutto il valore dello scambio culturale che è stato indagato: dalla ritrattistica, agli usi cortigiani e familiari, ai prestiti e alle "contaminazioni" culturali che questi innesti dinastici e questi arrivi comportavano. Ma accanto alle grandi Medici si è inteso valorizzare il ruolo, lo spazio anche intimo e sentimentale delle donne, per così dire minori, di quella rete di donne sposate o nubili religiose che costituirono un universo sotterraneo della famiglia, quasi del tutto inesplorato. La prospettiva principale doveva essere quella di valorizzare, scoprire ed utilizzare soprattutto la scrittura familiare (in primis i carteggi) di queste donne per la ricostruzione del loro modo di fare "politica familiare", ma anche di rispondere a spinte sentimentali ed intellettuali. In questo senso più che alla consueta ricostruzione di singoli profili, che ha alimentato nel passato una lunga tradizione di produzione di biografie femminili, si trattava appunto di puntare al "sistema delle relazioni", alla rete sotterranea dei contatti, allo scopo di far emergere soprattutto lo spazio avuto dall'uso della scrittura nella rete delle relazioni e nella costruzione di percorsi di identità. Un progetto per sua natura trasversale e interdisciplinare fra storia, letteratura, storia dell'arte.

Programma del Convegno