FIAMMA VIGO
(1908 - 1981)
Fiamma
Vigo nasce il 5 febbraio 1908 a Bahia Blanca, in Argentina, da una famiglia
di origine genovese. Nel 1912 rientra in Italia e si stabilisce con la famiglia
a Firenze, dove riceve i primi rudimenti di pittura. Nel 1926, morto il padre,
si trasferisce con la madre a Parigi, dove perfeziona gli studi artistici. Rientrate
in Italia nel 1931, poco dopo riparte da sola nuovamente per Parigi. Dopo alcuni
anni in cui si divide tra Firenze e la capitale francese, la Vigo rientra definitivamente
in Italia nel 1936; seguiranno anni di intenso lavoro e di partecipazioni a
mostre di carattere nazionale.
Dopo la guerra, si lega all'Art Club, l'associazione artistica internazionale indipendente e nel 1949 fonda la rivista "Numero. Arte e letteratura". Dal marzo 1951 la Vigo affianca alla rivista la promozione dell'attività espositiva, prima in salette di caffè fiorentini - il Bar degli Artisti e il Bar Cennini - poi nel suo studio di pittrice al n. 6 di via degli Artisti. L'impegno di gestione della galleria "Numero" fa ben presto abbandonare alla Vigo la pittura.
Come gallerista si orienta decisamente verso l'arte astratta, accogliendo artisti di cui intuisce ed apprezza il talento, a prescindere da rassicuranti curricula, con il gusto per la scoperta ed una straordinaria apertura alle ricerche d'avanguardia, di carattere interdisciplinare, e con una forte connotazione internazionale.
Nel 1961 alla Galleria
Numero di Firenze si aggiunge una galleria omonima a Roma e, negli anni successivi,
altre tre sedi espositive - a Venezia, Prato e Milano - attive per periodi più
o meno lunghi. Nel 1970 la galleria di Firenze chiude i battenti. La Vigo si
trasferisce prima a Roma poi a Venezia, mantenendo in vita fino al 1977 sia
la galleria nella capitale che quella veneziana.
Cessata, dopo 26 anni, la sua intensa e appassionata attività di gallerista,
morirà a Venezia il 5 aprile 1981.
Le Carte Fiamma Vigo - Numero
Il punto di partenza del percorso che ha portato alla ri/costruzione dell'archivio di Fiamma Vigo è stata la constatazione della sua totale dispersione e, quindi, dell'inevitabile oblio che avrebbe progressivamente oscurato l'intensissima ed importante attività espositiva ed editoriale tradizionalmente nota sotto il titolo di "Numero", a partire dall'omonima rivista fondata nel 1949. E' nata così l'idea che fosse ancora possibile recuperare i presupposti della durevole memoria di questo fenomeno e della sua indiscussa protagonista L'impresa che ci accingevamo ad intraprendere aveva ragionevoli possibilità di riuscita, perché sapevamo che molti artisti che conobbero, coadiuvarono e frequentarono Fiamma Vigo e le sue gallerie conservavano ancora presso di se' documenti acquisiti durante quella frequentazione: cataloghi, inviti, manifesti, lettere, fotografie, numeri dei periodici e dei volumetti editi.
Incoraggiate dai primi nuclei documentari donati con fiduciosa disponibilità da Vittorio Tolu e Flora Wiechmann Savioli nel 1999, iniziammo a proporre di collaborare attivamente al recupero della memoria di Numero alle persone che supponevamo avrebbero potuto dare un positivo apporto.
Lungo questo percorso, ci furono consegnate dal pittore Aldo Bresciani le carte superstiti dell'archivio personale di Fiamma Vigo. L'artista che le era stato vicino negli ultimi, difficili anni trascorsi a Venezia, aveva ricevuto in consegna i documenti da lei conservati, nonostante i reiterati spostamenti che avevano caratterizzato la sua esistenza. Tra quelle carte spiccano le centosettantasei lettere scritte nel corso di sette mesi dalla madre Anna Pisoni alla figlia ventiquattrenne, che si era recata a Parigi per studiare pittura alla scuola di Mario Tozzi. Lettere queste ordinate e conservate scrupolosamente dalla Vigo quale testimonianza irrinunciabile della sua giovinezza e degli affetti più profondi che l'avevano segnata e sostenuta, consentendole di coltivare quegli interessi artistici che avrebbero costituito l'elemento centrale del suo modo di esistere e di operare.
Il fondo prodotto dalla ricostruzione effettuata si articola, quindi, in due parti distinte: le carte appartenute a Fiamma Vigo e l'insieme dei centotré nuclei documentari relativi a Numero, ricevuti dall'Archivio di Stato di Firenze tra il marzo 1999 e il 7 ottobre 2003 da persone ed enti che ne erano in possesso. I singoli nuclei nel titolo riflettono la provenienza e si susseguono nell'ordine in cui sono pervenuti.
La pubblicazione sul Web dell'inventario delle Carte Fiamma Vigo - Numero ha costituito l'atto conclusivo del lavoro intrapreso nel 1999; è divenuto così accessibile e consultabile l'archivio, del quale fanno parte anche le raccolte complete di "Numero. Arte e letteratura" e "Documenti di Numero"; periodici dei quali è adesso disponibile l'edizione digitale promossa dalla Regione Toscana in occasione della mostra Fiamma Vigo e "Numero". Una vita per l'arte (Archivio di Stato di Firenze, 7 ottobre - 20 dicembre 2003), in considerazione del loro interesse, della loro rarità e della deperibilità dovuta alla carta e ai formati usati.
Alessia
Lenzi
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(L'archivio denominato Carte Fiamma Vigo - Numero è conservato dall'Archivio di Stato di Firenze nel Settore degli archivi dell'arte e dell'architettura contemporanee).