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 MONTE DI PIETÀ NEL BIGALLO

 Altre tasse

 Il Monte destinò ordinariamente una parte dei suoi guadagni a dotare le fanciulle povere fin da quando, nel 1591, Ulivo Ulivi gli aveva lasciato per legato testamentario 6.000 scudi a tal fine. Ad esso Ferdinando I aggiunse poi anche il ricavato della tassa del segno del pane, almeno fino al 1630, quando fu sostituita dagli interessi del 5% sugli 86.700 scudi versati a tal scopo dalla Depositeria. Con Cosimo II le doti arrivarono a 67 per l'importo di trentadue ducati, 44 per sedici, due per ventitré. Nella riforma del 1646 fu tuttavia riassegnato al Monte il bollo del pan venale di tutto lo Stato tranne Firenze, che rimase in vigore anche durante l'appalto Lombard, quando venne a questo imposto il versamento del quarto di alcune tasse, fra cui la crazia per ogni scudo di imposte pagate a Pisa e Livorno, e del bollo del pane.
Numero Titolo/Descrizione Unità
649

Registro di Entrata, Uscita del Libro degli Spogli degli Appaltatori del segno del Pane
27 Apr.1742 - 24 Dic.1748

650

Registro intitolato "Libro della retensione della crazia"
1663 - 1778

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